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il caso

Il Pos in chiesa al posto dell'offertorio

"La gente non ha più contanti, ci adeguiamo"

“Pos, adesso serve chiarezza”

VENEZIA - Arriverà a breve nelle chiese di Mestre e dintorni il Pos per raccogliere le offerte "in digitale".

Don Gianni Antoniazzi, sacerdote della chiesa di Carpenedo, ha confermato che l'idea è in fase di valutazione. In un'intervista rilasciata a un media locale, il religioso ha spiegato: "I tempi cambiano, ed è ormai necessario adeguarsi alle nuove abitudini di pagamento". Soluzioni come PayPal o Satispay potrebbero presto affiancarsi o, in alcuni casi, sostituire i tradizionali metodi di offerta in contanti.

Questo adeguamento non riguarderebbe solo le offerte durante la messa, ma anche altri aspetti della vita comunitaria, come l'accensione di candele votive o il contributo per opere caritative. Don Antoniazzi ha sottolineato come sempre più fedeli, abituati a non portare con sé denaro contante, hanno espresso difficoltà ad effettuare anche piccoli gesti di devozione.

Uno dei fattori che ha spinto verso questa riflessione è stata la pandemia da Covid-19, che ha accelerato la transizione verso metodi di pagamento elettronici. Durante il periodo di emergenza, il ricorso ai contanti è diminuito sensibilmente a causa delle misure di prevenzione e della diffusione delle tecnologie digitali. Molte persone, specialmente tra i giovani, hanno ormai abbandonato l'uso delle monete, favorendo strumenti come le carte di credito oi pagamenti tramite smartphone.

"La gente è abituata a uscire senza soldi in tasca", ha aggiunto il sacerdote, riferendosi a episodi in cui i fedeli si sono trovati impossibilitati a fare un'offerta o ad accendere una candela per mancanza di spiccioli.

Tra le opzioni al vaglio, i sacerdoti mestrini stanno valutando l'adozione di Qr Code posizionati in punti strategici delle chiese. Questi codici, facilmente inquadrabili con uno smartphone, consentirebbero di effettuare donazioni in modo immediato e sicuro, collegandosi a piattaforme come PayPal o Satispay.

La tecnologia, già ampiamente utilizzata in molti contesti quotidiani, potrebbe diventare uno strumento per semplificare e modernizzare la raccolta delle offerte, mantenendo comunque l'aspetto discreto e volontario che caratterizza questi gesti.

Nonostante l'interesse manifestato dai sacerdoti, al momento non sono ancora stati definiti i dettagli operativi. L'attuazione di tali misure richiede infatti il ​​coordinamento con il Patriarcato di Venezia, che dovrà fornire linee guida e indicazioni precise per l'implementazione.

L'idea di introdurre pagamenti digitali nelle chiese non è una novità assoluta. In altre città italiane ed europee, simili soluzioni sono già state adottate con successo, offrendo ai fedeli una maggiore flessibilità nel modo di contribuire.

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