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IL COMMENTO

Spi Cgil lancia un appello alla memoria condivisa

Il gruppo sul Giorno del Ricordo: “tragedia che deve essere ricordata con equilibrio”

Spi Cgil lancia un appello alla memoria condivisa

CAVARZERE - Spi Cgil Cavarzere interviene sul Giorno del Ricordo lanciando un appello alla memoria condivisa e alla necessità di promuovere studi approfonditi sulla vicenda storica. Il 10 febbraio, solennità nazionale istituita nel 2004, commemora le vittime delle Foibe e l'Esodo degli italiani istriani, fiumani e dalmati, costretti ad abbandonare le loro terre durante e dopo la Seconda guerra mondiale. Una tragedia che, secondo il sindacato, deve essere ricordata con equilibrio e contestualizzazione storica. Il sindacato sottolinea come il dramma delle Foibe non possa essere equiparato alla Shoah, non solo per il divario numerico delle vittime, ma anche per la differente matrice storica e politica. Se l'Olocausto è stato il tentativo di sterminare un intero popolo con un piano sistematico e organizzato, le Foibe si inseriscono in un contesto di violenza nazionalistica, sociale e ideologica scoppiata durante un periodo bellico.

Spi Cgil Cavarzere e Cona evidenzia inoltre il lungo silenzio che per anni ha avvolto questa vicenda, un oblio che non riguarda solo i crimini commessi contro gli italiani, ma anche quelli perpetrati dagli stessi italiani contro le popolazioni slave durante l'occupazione fascista nei Balcani. Il sindacato ricorda, infatti, che tra il 1941 e il 1943 il regime fascista istituì campi di concentramento nei quali morirono centinaia di donne e bambini slavi, considerati 'razza inferiore'.

Negli anni '50 e '60, quando di foibe non si parlava, l'Italia era governata dalla Democrazia Cristiana che egemonizzava la stampa e le grandi case editrici. Perché, allora, questo silenzio? - domanda il gruppo -. Sicuramente hanno pesato gli interessi della diplomazia internazionale: la Jugoslavia comunista di Tito aveva preso le distanze dall'Unione sovietica e si avvicinava alle potenze occidentali. La logica dei blocchi contrapposti impediva un attacco diretto a Tito, anche se non mancavano voci forti, ma isolate, di sinceri democratici che testimoniavano l'esistenza delle foibe, come dei campi di prigionia destinati ai dissidenti del regime jugoslavo: su tutti, l'inferno di Goli Otok, l'Isola Calva”. Spi Cgil Cavarzere e Cona invita dunque a una riflessione storica ampia e basata su dati documentati. Il Giorno del Ricordo, secondo il sindacato, non deve diventare un'occasione di strumentalizzazione politica, ma un'opportunità per approfondire la conoscenza dei fatti e promuovere la coscienza democratica e antifascista tra le nuove generazioni.

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