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VENETO
06.02.2025 - 15:53
VENEZIA - Antibracconaggio nella Laguna Veneta: Denunciate quattro persone per caccia illegale e macellazione clandestina. L'operazione ha avuto luogo il 27 gennaio scorso, nelle province di Padova e Venezia, grazie all'intervento dei militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Mestre. L'inchiesta, finalizzata alla tutela della fauna selvatica e alla corretta gestione della caccia nella Laguna Veneta, ha coinvolto anche i Nuclei Carabinieri Forestale di Padova, Portogruaro, Vittorio Veneto, Asolo, del Monte Grappa, oltre al Nucleo Carabinieri CITES di Venezia.
L’operazione, avviata nelle prime ore del mattino e conclusasi a notte inoltrata, ha portato alla denuncia a piede libero di quattro individui alle Autorità Giudiziarie di Padova e Venezia, accusati di pratiche illegali legate alla caccia e alla macellazione clandestina di fauna selvatica.
Un 77enne, non titolare di licenza di caccia, è stato sorpreso mentre rientrava a casa con un carico di centinaia di esemplari di avifauna, recentemente cacciata. Alla richiesta dei Carabinieri Forestali di fornire documenti giustificativi, l’uomo ha dichiarato che gli esemplari provenivano da un’Azienda Faunistico Venatoria nelle vicinanze, ma non è riuscito a fornire prove a sostegno di questa affermazione.
Successivamente, la perquisizione della sua abitazione ha rivelato un locale attrezzato abusivamente per la lavorazione della carne. Al suo interno sono stati rinvenuti tavoli professionali per la macellazione, macchine spiumatrici, utensili da taglio, frigoriferi e congelatori contenenti numerosi esemplari di avifauna, già spiumati e eviscerati, pronti per la vendita. I Carabinieri hanno inoltre trovato oltre 8mila munizioni da caccia, in violazione alle normative di detenzione.
Nel corso della perquisizione, un 46enne, cacciatore residente in provincia di Venezia, è giunto sul posto per consegnare una cinquantina di alzavole da far spiumare e eviscerare. I successivi controlli a suo carico hanno permesso di rinvenire, presso la sua residenza, munizioni da caccia in eccesso, oltre a documenti e appunti che testimoniano un’attività illecita legata al bracconaggio.
Ulteriori verifiche sono state eseguite presso l'Azienda Faunistico Venatoria, dove sono stati acquisiti i registri aziendali relativi ai cacciatori e ai permessi di prelievo venatorio. L'azienda è stata sottoposta a sequestro di tre fucili da caccia e oltre 8.500 munizioni detenute in modo non conforme alle normative. Il Legale Rappresentante dell’azienda è stato denunciato a piede libero per le violazioni riscontrate.
L'operazione ha portato al sequestro preventivo del garage utilizzato per la macellazione clandestina e di tutte le attrezzature adibite alla preparazione e lavorazione della carne. In totale, sono stati sequestrati circa 1.400 esemplari di avifauna, tra cui alzavole, germani, fischioni, canapiglie, e colombacci. Tuttavia, tra gli animali macellati e quelli ancora da lavorare, sono stati rinvenuti anche esemplari di specie protette, come colombelle, oche selvatiche e una Moretta tabaccata, quest’ultima protetta dalla Convenzione di Washington (CITES).
Gli indagati sono accusati di vari reati, tra cui macellazione clandestina, ricettazione, detenzione e vendita di specie non cacciabili, nonché violazioni relative alla gestione delle armi e delle munizioni. Le indagini proseguono e i soggetti coinvolti devono considerarsi non colpevoli fino a una eventuale sentenza definitiva.
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