Vedi tutte
veneto
11.02.2025 - 12:08
VENEZIA - L'estate 2025 si preannuncia calda non solo per le temperature, ma anche per le misure di sicurezza che verranno adottate nelle principali mete turistiche del Veneto. Con l'istituzione delle cosiddette "zone rosse", le autorità locali cercano di arginare il fenomeno delle baby gang e dei "maranza", giovani spesso coinvolti in episodi di violenza e disordine pubblico.
L'idea delle zone rosse è stata lanciata dal prefetto di Padova, Giuseppe Forlenza, che ha istituito un'area di controllo nei pressi della stazione ferroviaria. L'iniziativa è stata presto seguita dal prefetto di Venezia, Darco Pellos, che ha proposto di estendere queste zone a Jesolo, nelle piazze Mazzini e Aurora, luoghi noti per essere teatro di risse tra giovanissimi. Anche la sponda veronese del Lago di Garda è sotto osservazione, con il prefetto di Verona, Demetrio Martino, che valuta l'istituzione di aree di controllo speciale.
I sindaci delle città coinvolte hanno accolto con favore queste misure. Christofer De Zotti, sindaco di Jesolo, ha espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa, vedendola come un'opportunità per consolidare il lavoro con le forze dell'ordine e inviare un messaggio chiaro: chi viene in città per delinquere non è il benvenuto. Tuttavia, non tutti sono convinti che le zone rosse siano la soluzione definitiva.
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso preoccupazioni riguardo all'istituzione delle zone rosse come norma. Zaia teme che queste misure possano portare a una sorta di coprifuoco permanente, omologando le città a una realtà di illegalità diffusa. Secondo il governatore, le zone rosse dovrebbero essere una risposta temporanea a situazioni di emergenza, non una soluzione a lungo termine.
Il termine "maranza" è diventato sinonimo di giovani coinvolti in atti di violenza e disordine. Episodi come quello avvenuto il 2 giugno 2022 al Lido Campanello, dove una maxi rissa organizzata tramite social network ha richiesto l'intervento della polizia in tenuta antisommossa, hanno messo in luce la gravità del fenomeno. Le baby gang sono diventate un problema crescente, con pestaggi e aggressioni sempre più frequenti, come dimostrano i recenti episodi a Treviso e Verona.
©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it