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serie c
15.02.2025 - 20:01
I lagunari crollano nello scontro diretto in trasferta. Contro la rivale Pro Patria finisce 3-1
BUSTO ARSIZIO (Varese) - “In fondo al mar, (la salvezza va) in fondo al mar”. Ci perdoneranno a Chioggia, ma la celebre canzone presente nel cartone animato della “Sirenetta” spiega bene le conseguenze del nefasto risultato raccolto in terra lombarda dall’Union Clodiense.
Nell’importantissimo scontro diretto salvezza con la Pro Patria, penultima forza del girone A di Serie C che si trovava a 3 punti di distacco dai granata ultimi, la banda di mister Tedino capitola per 3-1, dopo essere passata in vantaggio nel primo tempo, e ora vede concretizzarsi sempre di più l’incubo retrocessione.
E pensare che la Pro Patria, prima di questa 27esima giornata, era il peggior attacco del torneo, con soli 18 centri, e non vinceva da ben 4 mesi, dal 12 ottobre scorso. Insomma, i bustocchi, che con questo successo si portano al terzultimo posto, prima di scendere in campo hanno intonato più volte ai lagunari il ritornello del brano di Tony Effe “Damme ‘na mano”, per restare in tema festival di Sanremo. Per l’Union, invece, le cose si fanno durissime: il penultimo posto, che garantirebbe i playout (anche se il Lecco quintultimo ha più del gap minimo richiesto per non disputarli), è occupato momentaneamente dal Caldiero (che gioca domani) a quota 20, distando perciò non più 3 ma ben 5 punti. Mister Tedino ieri pomeriggio ha provato a dare una sterzata ai suoi giocatori, cambiando modulo e passando al 3-5-2, con Serena che riceve la fascia di capitano al posto di Munaretto, squalificato.
Il primo squillo della partita è di marca locale, con la sassata di Pitou al 5’ del primo tempo ben neutralizzata da Gasparini. Risponde poco dopo l’Union, al 9', con Serena, ma la sua conclusione è alta e senza troppe pretese. Al 23’ doccia fredda per i lagunari, con Nelli che è costretto al cambio per un problema muscolare. Al suo posto dentro Cester. Non succede più niente per una decina di minuti, quando all'improvviso, al 36’, è proprio l’Union a portarsi in vantaggio: Zigoni, dopo una mischia furibonda in area lombarda sviluppatasi da calcio piazzato, riceve palla e con naturalezza la piazza perfettamente sull'angolo più lontano della porta di Rovida.
Palo e gol. 0-1. Che dura però solo 4 minuti: ingenuità di Tavcar che atterra in area lagunare Rocco, sfuggitogli via. Per l’arbitro pochi dubbi, è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Alcibiade che spiazza Gasparini. 1-1 e prima frazione che si chiude in parità. Nella ripresa altro infortunio muscolare in casa Union, con Lattanzio costretto al forfait e sostituito immediatamente da Salvi. Ci si mette dunque anche la sfortuna, eppure al 10' i lagunari hanno una grossa chance del nuovo vantaggio con Tavcar, che non si fa perdonare e da corner non inquadra di testa la porta, rimasta orfana di Rovida uscito a vuoto. E’ la svolta cruciale, in negativo per l'Union, perché al 15’ Rocco si conquista un altro penalty, con l’esperto attaccante che stavolta viene atterrato da Vukusic.
Il peso del rigore se lo prende ancora Alcibiade, che pur cambiando angolo è perfetto e completa la rimonta per i tigrotti. 2-1 e doppietta personale. I granata crollano psicologicamente e allora 4’ più tardi la Pro Patria allunga e trova il 3-1: cross dalla sinistra di Piran su cui si inserisce Mehic di testa, Gasparini è mostruoso e sulla ribattuta, a 0 metri dalla linea di porta, si avventa il giovane terzino Reggiori: 3-1 e partita chiusa e per l’Union è buio pesto.
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