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18.02.2025 - 12:53
VENEZIA - Venezia si prepara a introdurre una nuova misura economica che potrebbe cambiare il volto del suo turismo: la tassa d'imbarco per i passeggeri in partenza dall'aeroporto Marco Polo. Dopo un iter complesso e travagliato, segnato da battaglie legali e ritardi amministrativi, la tassa sarà effettiva dal 1° gennaio 2026.
L'introduzione della tassa d'imbarco a Venezia è stata un percorso tutt'altro che lineare. Originariamente prevista per il 1° luglio 2025, la delibera è stata bocciata dal Consiglio di Stato nel maggio 2024. La sentenza, tuttavia, non ha messo in discussione il merito della tassa, ma ha sollevato questioni procedurali. Questo ha dato all'amministrazione comunale, guidata dall'assessore al bilancio Michele Zuin, la possibilità di riformulare la delibera, riducendo l'importo della tassa da 2,50 euro a 1,60 euro per passeggero. Il ritardo nell'approvazione della nuova delibera è stato causato da lunghe trattative con il gruppo di lavoro statale, sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri. Questo ha impedito di rispettare la scadenza del 28 febbraio per l'approvazione del bilancio di previsione 2025, costringendo a posticipare l'introduzione della tassa al 2026.
Il rinvio della tassa comporta una significativa perdita di introiti per il Comune di Venezia, stimata in circa 4,560 milioni di euro per il 2025. Queste risorse sono considerate vitali per la città, soprattutto in un momento in cui i finanziamenti della legge speciale per Venezia sono stati quasi azzerati. L'amministrazione comunale ha sottolineato l'importanza di questi fondi per sostenere le spese di manutenzione e gestione della pressione turistica, che grava pesantemente sulle infrastrutture cittadine. Il sindaco Luigi Brugnaro ha difeso la necessità della tassa, affermando che "c'è una legge in proposito" e che è suo dovere istituirla per il bene delle finanze comunali. Nonostante le critiche, soprattutto da parte di SAVE, la società che gestisce l'aeroporto, e delle compagnie aeree low cost come Ryanair, l'amministrazione rimane ferma sulla sua posizione.
La tassa d'imbarco ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, SAVE e le compagnie aeree low cost si oppongono fermamente, temendo un impatto negativo sul traffico aereo e sul turismo. Dall'altro, l'amministrazione comunale e i sostenitori della misura vedono nella tassa un'opportunità per riequilibrare il bilancio cittadino e migliorare la gestione del turismo. La questione solleva interrogativi più ampi sul futuro del turismo a Venezia. La tassa d'imbarco potrebbe rappresentare un deterrente per alcuni viaggiatori, ma potrebbe anche contribuire a una gestione più sostenibile del flusso turistico, riducendo la pressione sulle infrastrutture e migliorando la qualità della vita per i residenti.
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