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IL DRAMMA
22.02.2025 - 14:18
SOTTOMARINA - Colpito alla testa da un pannello di ferro di oltre 2 tonnellate. Ha perso così la vita Andrea Canzonieri, l'operaio 21enne morto nel cantiere edile in via Marco Polo a Sottomarina, dove, proprio di fronte alla chiesa del Buon Pastore, è in costruzione un condominio. Il pannello era in posizione verticale quando è caduto proprio nella direzione del giovane operaio e davanti agli occhi di un suo collega che nulla ha potuto per evitare l'incidente. Per il 21enne non c'è stato scampo: i soccorsi sono stati prontamente allertati ed è atterrato in un vicino campo anche l'elisoccorso, ma il giovane era già morto sul colpo. Una esperienza lavorativa che era cominciata da pochissime settimane e che, da Vicenza, lo portava a spostarsi tutti i giorni a Sottomarina. Originario di Noventa Vicentina e da poco trasferito nel Comune di Castegnero insieme a una sorella. Un ragazzo appassionato di musica e grande tifoso del Vicenza che seguiva sia al Menti che in trasferta.
L'ennesima morte sul lavoro è stata duramente condannata dai sindacati: “Rabbrividisco dopo aver appreso questa terribile notizia - ha commentato Roberto Toigo, segretario generale della Uil Veneto - Un’altra giovane vita si è spezzata prematuramente durante l’orario di lavoro, quel lavoro che dovrebbe garantire sicurezza e dignità. Quel lavoro verso cui ci rechiamo il mattino e dal quale dovremmo sempre tornare sani e salvi. E invece oggi, come in altre occasioni, non è successo. E’ triste e frustrante insieme e fa esplodere la rabbia. In queste ore siamo vicini alla famiglia della vittima e auspichiamo che venga fatta piena e totale chiarezza sull’accaduto. Con la Regione Veneto c’è un protocollo impiantato sulla sicurezza che non sta andando avanti. Sono sicuro che solo coi protocolli non si risolvono i problemi, ma non possiamo stare inermi e poi piangere il morto. Come Uil non ci fermiamo con la nostra campagna di “Zero morti sul lavoro”, che ci ha ricordato qualche mese fa come in Italia muoiano un migliaio di persone all’anno e il Veneto fa la sua parte. E’ brutto dirlo, ma sembrano caduti di guerra, innocenti strappati alla vita e alle proprie famiglie. Non è giusto”.
Sulla morte del 21enne è intervenuto anche Dario De Rossi, segretario Cisl Venezia: “Non si può morire in questo modo. Alla famiglia, va il nostro cordoglio per quanto successo e siamo a lei vicina. Ormai non possiamo più parlare di una fatalità, anche se dobbiamo aspettare le indagini delle forze dell’ordine per capire quanto successo. Purtroppo è il secondo fatto grave avvenuto nel Veneziano nell’arco di pochi giorni, dopo quello avvenuto a Noale: la formazione non è un lusso e neppure un costo da tagliare. I decessi sul lavoro non sono più accettabili e come organizzazione sindacale è da tempo che chiediamo più controlli. Serve investire in formazione e anche lavorare per prevenire queste tragedie”.
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