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Un aiuto a chi trasporta gli anziani

Il Comune ha rinnovato la convenzione con Auser, Anteas e Ada a disposizione dei più deboli

Un aiuto a chi trasporta gli anziani

Il Comune ha rinnovato la convenzione con Auser, Anteas e Ada a disposizione dei più deboli

CAVARZERE Rinnovata la convenzione con le associazioni di volontariato del territorio strutturate dal punto di vista logistico per il trasporto degli anziani che hanno bisogno di cure mediche.

La delibera, proposta in giunta dall’assessore ai Servizi Sociali Marco Grandi, è dei giorni scorsi visto che la convenzione con le associazioni scadeva il 28 febbraio scorso.

In particolare le associazioni di volontariato che operano nel trasporto delle persone più fragili, in particolare gli anziani, sono “Ada Con Cavarzere”, “Anteas Vivere Insieme” e “Auser Cavarzere e Cona”.

Queste organizzazioni svolgono da anni l’attività di trasporto di persone anziane e diversamente abili in difficoltà e che non sono in grado di muoversi per effettuare spese per necessità personali, per sostenere visite mediche, per acquistare medicinali, per sottoporsi a terapie o altro. Il protocollo è stato siglato per il periodo che va dal 1 marzo 2025 al 28 febbraio del 2027.

Il Comune concede un contributo economico annuale per la collaborazione del servizio di trasporto accompagnamento soggetti in condizioni di fragilità alle associazioni come sotto riportato: 8mila euro per Anteas vivere insieme, 8mila euro per Auser Cavarzere e Cona e 3mila euro per Ada con Cavarzere.

Il Comune dunque si impegna a versare alle associazioni destinando le somme a bilancio sotto la voce “Contributi per associazioni operanti nel campo dell’assistenza agli indigenti ed inabili al lavoro”, a titolo di contributo economico annuale per due anni.

“Ringraziamo sentitamente le associazioni che svolgono questo importante servizio - ha commentato l’assessore Grandi - Siamo riusciti anche ad aumentare non senza sforzo di qualcosa il contributo. Tutta l’amministrazione ringrazia queste organizzazioni per l’assistenza che danno, ma anche per tutte le altre attività che svolgono per le persone più fragili nel nostro territorio”.

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