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Cocaina nascosta sotto l'etichetta dell'acqua

Scoperto il nascondiglio del giovane tunisino

Il bazar della cocaina era in città

Stop allo spaccio

VENEZIA - Martedì sera, nel cuore pulsante di Venezia, un episodio di cronaca ha catturato l'attenzione delle forze dell'ordine e della comunità locale. Un giovane tunisino è stato fermato dalla volante lagunare in campo de la Lana, un luogo che, come molti altri nella città, è intriso di storia e fascino. Tuttavia, quella sera, il fascino ha lasciato spazio alla tensione. Il giovane, con un atteggiamento che ha destato sospetti, è stato trovato in possesso di hashish. Ma ciò che ha reso l'episodio ancor più sorprendente è stata la scoperta di dieci dosi di cocaina nascoste sotto l'etichetta di una bottiglietta d'acqua. Un escamotage ingegnoso, ma non abbastanza per sfuggire all'occhio vigile degli agenti.

Il fermo non è stato privo di difficoltà. Il giovane tunisino, evidentemente nervoso, ha opposto resistenza, cercando di divincolarsi e fuggire. Gli agenti, tuttavia, sono riusciti a bloccarlo, nonostante spintoni e pugni, e a portarlo in questura. È qui che il quadro si è completato: oltre all'hashish, la cocaina nascosta ha rivelato l'intento di spaccio. L'arresto è stato inevitabile, e il giorno seguente, in tribunale, è stato convalidato. Un episodio che mette in luce non solo la determinazione delle forze dell'ordine, ma anche le sfide quotidiane che affrontano nel contrastare il traffico di droga.

La storia del giovane tunisino non si ferma qui. Nel 2022, era stato espulso e rimpatriato in Tunisia. Il suo ritorno in Italia, quindi, è avvenuto illegalmente, aggiungendo un ulteriore capo d'accusa al suo arresto. Questo elemento solleva interrogativi su come le misure di espulsione siano monitorate e applicate, e su quanto sia difficile per le autorità gestire i reingressi illegali.


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