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FORTE SAN FELICE
17.03.2025 - 16:12
Forte San Felice, a Chioggia
SOTTOMARINA - Le rassicurazioni del mondo politico non bastano al comitato per il recupero del Forte San Felice che, sulla sistemazione dell'oasi rilancia: "Venga fatto al più presto un incontro pubblico per spiegare il progetto".
Sul profilo Facebook ufficiale del Forte ieri è stata postata una foto aerea del 1955: "Qui - spiega il presidente Erminio Boscolo Bibi - è ben visibile la linea scura dell'impianto di Tamerici che ha creato un cordone dunoso di protezione al cui riparo si è gradualmente sviluppato, negli anni, un ambiente di grande pregio naturalistico. Il cordone dunoso è stato in parte tagliato con la costruzione a più riprese della strada che porta alla diga. Ma sulla parte rimasta ha continuato a svilupparsi una vegetazione arborea ed arbustiva, compresi esemplari di tamerici risalenti all’impianto originale, che ha funzionato da riparo per la vegetazione retrodunale. Non riusciamo a comprendere perché ora con i lavori in corso la duna sia stata quasi completamente spogliata: che cosa si vuole piantare al posto degli alberi abbattuti?".
Le polemiche sono cominciate qualche settimana fa quando alcuni cittadini hanno visto il taglio di numerosi alberi durante i lavori in corso all'interno dell'oasi San Felice. "Insieme a tanti cittadini perplessi e sbigottiti - conclude Bibi - chiediamo che con urgenza sia fatto conoscere il progetto del recupero dell’oasi, sia per fugare supposizioni e sospetti infondati che per formulare osservazioni e critiche fondate di cui tener conto. L'assessore ai Lavori Pubblici Angelo Mancini, da una decina di giorni, ha ricevuto dal Provveditorato delle Opere Pubbliche gli elaborati del progetto esecutivo: che cosa si aspetta per renderli pubblici".
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