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Il Ministro Piantedosi annuncia il ritorno delle zone rosse

Previste anche 350 nuove telecamere sulla rete stradale del Veneto

Il Ministro Piantedosi annuncia il ritorno delle zone rosse a Venezia

VENEZIA - Il tema della sicurezza torna prepotentemente al centro del dibattito politico italiano, con un annuncio che promette di far discutere. Lunedì 24 marzo, il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha partecipato a una conferenza stampa nella città lagunare per presentare un nuovo accordo sulla videosorveglianza delle strade a grande scorrimento, firmato con la Regione Veneto


Durante l'incontro, Piantedosi ha espresso la sua intenzione di riproporre le zone rosse, una misura di sicurezza che ha già visto applicazioni in passato. "Credo che le zone rosse verranno riproposte e si vedranno anche in futuro", ha affermato il Ministro, sottolineando come queste misure abbiano ricevuto un'accoglienza favorevole non solo da parte delle amministrazioni locali e dei cittadini, ma anche dall'opposizione al governo. Un segnale, questo, che potrebbe indicare un consenso trasversale su un tema così delicato.

Piantedosi ha voluto chiarire che le zone rosse non sono una soluzione definitiva a tutti i problemi di sicurezza, ma rappresentano un segno tangibile della presenza dello Stato, soprattutto in quelle aree più colpite da fenomeni di degrado e criminalità. "Sono misure che non hanno la pretesa di risolvere tutti i problemi", ha detto, "ma danno il segno tangibile che anche in quelle zone più ammalorate per via di certi fenomeni lo Stato c'è".

Oltre alle zone rosse, la conferenza stampa è stata l'occasione per presentare un importante accordo sulla videosorveglianza delle strade a grande scorrimento. Il progetto, che segna un passo innovativo nel contrasto alla criminalità, prevede l’installazione di nuove telecamere intelligenti per il monitoraggio delle strade regionali e autostradali. Il finanziamento iniziale di tre milioni di euro, stanziato dal Ministero dell’Interno, consentirà di potenziare la sorveglianza su oltre 2.000 chilometri di arterie stradali strategiche.

A commentare l'accordo è stato il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha definito il protocollo “un primo accordo a livello nazionale, che fa del Veneto un laboratorio per la sicurezza”. Le nuove telecamere, fino a 350 unità, saranno distribuite in punti nevralgici delle infrastrutture stradali e autostradali. Le telecamere, inoltre, saranno dotate di tecnologia avanzata in grado di leggere le targhe dei veicoli e rilevare altre caratteristiche, segnalando tempestivamente quelli già noti alle forze di Polizia. In questo modo, si otterrà un significativo rafforzamento dell’efficacia nella localizzazione di veicoli sospetti e criminali ricercati.

L’iniziativa ha visto la firma anche del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, del prefetto di Venezia Darco Pellos, di Giuseppe Franco, direttore di Veneto Strade, e di Monica Manto, presidente di CAV spa, con la partecipazione dei prefetti, questori e rappresentanti delle Forze dell'Ordine della regione.

Il protocollo prevede l’installazione di 42 nuovi sistemi di videosorveglianza su strade regionali, comunali e provinciali, e di ulteriori 16 tra i caselli autostradali e lungo le principali autostrade. Questa espansione mirata di telecamere contribuirà ad aumentare notevolmente la sicurezza sul territorio, monitorando continuamente il traffico e intervenendo tempestivamente in caso di emergenze o reati.

L’obiettivo di questa iniziativa è chiaramente rafforzare il controllo del territorio” ha aggiunto Zaia. “Questo finanziamento proviene da un fondo speciale composto da risorse sequestrate alla criminalità e destinate alla protezione del territorio e al contrasto della criminalità stessa.”

Il presidente Zaia ha anche sottolineato l’importanza di questo progetto in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, evento che porterà un grande afflusso di visitatori nel Veneto, stimato intorno ai 2 milioni di presenze. “In vista di questo grande appuntamento sportivo, sarà fondamentale garantire la massima sicurezza non solo nei centri urbani, ma anche lungo le principali vie di comunicazione. Questo progetto di videosorveglianza consentirà un monitoraggio 24 ore su 24 e permetterà di intervenire rapidamente in caso di necessità.”

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