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Sottomarina
31.03.2025 - 07:46
Più volte l’opposizione ha chiesto lumi all’amministrazione comunale, anche con interrogazioni discusse durante gli ultimi consigli comunali. Chiesta dal Pd la convocazione della commissione consiliare che, il primo aprile dovrebbe dare le risposte tanto attese, illustrando finalmente il progetto per quell’area. “Meglio tardi che mai – sottolinea il presidente del comitato per il recupero del Forte San Felice Erminio Boscolo Bibi – finalmente potremo vedere il progetto. Intanto nell’oasi si va avanti e si taglia: sia dalla strada verso la diga che dalla parte del Murazzo si sentono i rumori delle macchine. La duna lungo la strada è quasi completamente ‘ripulita’: fa male al cuore vedere ogni giorno di più nuovi monconi di alberi che potevano avere 30, 40 e 50 anni e che potevano essere semplicemente potati. Chiediamo quanti alberi sono stati abbattuti? Di che specie erano? Si è tenuto conto di ciò che era previsto e di ciò che si è fatto? O si è proceduto un po’ all’ingrosso? L’impianto al loro posto di centinaia di piantine e fuscelli in file ordinate (quanti anni ci vorranno perché diventino alberelli?) fa sorgere l’impressione più della realizzazione di un vivaio a scapito del recupero naturalistico di un’oasi”.
La commissione darà finalmente le risposte a tutte le domande anche se la sua possibile convocazione, nei giorni scorsi, era stata aspramente criticata dal consigliere comunale e regionale della Lega Marco Dolfin. “Cosa dovremmo dire in questa commissione? - ha detto l’esponente del Carroccio – siamo forse noi senza professionalità in questa materia a dire cosa bisogna tagliare e cosa no? Ovvio che si possono porre dei quesiti, siamo in democrazia ci mancherebbe, ma pensare di poter entrare in casa degli altri, in una proprietà che non è in gestione al Comune di Chioggia è qualcosa che va al di fuori di ogni logica. Tutta quell’area a ridosso del cantiere del Mose inoltre diverrà area fruibile e funzionale per chi andrà a gestire tutta quella zona. Le case degli operai, tutti gli edifici verranno tolti. Si potrà addirittura transitare a ridosso della struttura del Mose anche a piedi e si potrà ridare la possibilità del transito pedonale e, un indomani, l’intera area verrà data in gestione al Comune”.
Per Dolfin le domande andrebbero fatte agli enti preposti: “Inutile continuare con questo umore negativo generalizzato in città che non porta niente di nuovo – conclude l’esponente del Carroccio – quell’area è in fase di riqualificazione: verrà ridata alla città una volta ripulito da piante infestanti e sarà un vero e proprio polmone della città, con la massima attenzione alle nidificazioni presenti e la presenza di nuove piante. Neanche quando le cose sono fatte bene e alla luce del sole mancano polemiche sterili e inutili”.
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