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IL COMMENTO

Oasi San Felice: “Gli interventi non condivisi”

Critiche sulla mancata informazione del progetto

Oasi San Felice: “Gli interventi non condivisi”

CHIOGGIA – “Un incontro che si doveva fare molto prima”. Questo il pensiero, durante l’importante commissione consiliare di martedì sull’oasi San Felice, del consigliere del Pd Lucio Tiozzo Fasolo: “Nessuno ha mai voluto mettere in dubbio l’autorevolezza e le capacità dei tecnici che si stanno occupando di questo intervento – ha spiegato – ma è chiaro che, quando i cittadini vedono delle ruspe che buttano giù alberi in un’area così importante qualche domanda se la fanno e se non hanno risposte non si può biasimarli per la loro preoccupazione. Per questo questa commissione doveva essere fatta molto prima e il progetto, magari, presentato qualche mese fa, in modo da mettere al corrente la città di quanto sarebbe poi successo”.

Molto più critico invece il presidente del Comitato per il recupero del Forte Erminio Boscolo Bibi che, ieri, è anch’esso intervenuto, come ospite, in commissione. Nelle scorse settimane aveva fatto numerosi interventi per chiedere all’amministrazione comunale, ma anche agli enti coinvolti in primis nel cantiere, di poter vedere il progetto e capire cosa le ruspe stavano facendo in quell’habitat. Bibi ha lamentato anche il fatto di non aver potuto partecipare al sopralluogo, avvenuto prima della commissione, e riservato solo ai tecnici e ai consiglieri. “Io – ha detto – porto la voce dei cittadini e i cittadini spesso andrebbero ascoltati perché, conoscendo la zona, possono anche dare suggerimenti. Io quell’area la conosco bene e ho visto anche molti progetti, in passato, per il suo recupero. Quello che noi contestiamo sono le modalità dell’intervento. Quando entri con una ruspa su un’area, nata si dall’intervento dell’uomo, ma poi sviluppatasi naturalmente, è chiaro che poi qualcosa si rovina. Ad esempio perché sono stati abbattuti quei tamerici che avevano 70 anni e che, proprio con la loro presenza, avevano permesso la nascita di quest’oasi?. Forse si doveva ascoltare di più e ragionare meglio su diverse cose”.

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