Cicchettando si allarga alla città

CHIOGGIA - Un tripudio di gusto, tradizione ed innovazione, il segno distintivo della quarta edizione di “Cicchettando per Ciosa”, che nella giornata di martedì ha trascinato la speciale giuria all'interno dei colori e del gusto della gastronomia chioggiotta.

Cinque i locali in gara nella prima giornata che hanno presentato le loro proposte, mescolando abilmente prodotti locali ma, in alcuni casi, contaminati dalla propria storia e dalle proprie esperienze.

Prima tappa dalla “Gina” nel cuore di Riva Vena. Ad incantare i giudici, un bicchierino di polenta e besciamella.

“Difficile da non finire”, il commento della giuria composta da 8 membri selezionati tra esperti del settore. Ad accompagnarlo un cestino di formaggio e verdure e un pan brioche di polenta con crema di branzino.

“Ho cominciato a cucinare stamattina alle 5 - racconta la titolare -. Il bicchierino nasce dal menù che metto in tavola a Natale per la mia famiglia".

Seconda tappa al "Fronte del porto", storico locale a conduzione familiare tra i primi a proporre Cicchetti a Chioggia. Qui Giuliana ha voluto proporre un frutto della sua esperienza maturata ad un corso di formazione proprio con l'Enaip.

“Un cestino di pasta frolla salata, ripieno di crema pasticciera salata, (a base di Asiago), il fondo di carciofo ed infine la capasanta. Qui i giudici hanno premiato la lavorazione e la ricerca di qualcosa di alternativo. Qualche suggerimento per renderlo un vero cicchetto e si è proseguiti per il terzo concorrente.

In Corso del Popolo, infatti, si trova un emozionato Andrea con il suo bar Centrum e “il cicchetto dea tradision”. Un piccolo panino ripieno di sarde in saor, che, ci tiene a specificare Andrea, segue la ricetta tramandatagli dal papà. "Al posto dell'acqua nell'impasto del pane ho usato il succo di carote" specifica. Ad accompagnare una birra blanche. Un azzardo, come spiega lo stesso Andrea, ma che secondo i giudici è azzeccato.

Il bar Centrum aveva partecipato anche l'anno precedente, spiega la giuria che lo promuove per la capacità di aver ascoltato le osservazioni dell'anno precedente e aver corretto quei piccoli errori che lo avevano penalizzato nella precedente edizione.

“È buono, piccolo ed invitante - commentano - proprio quel tipo di cicchetto che ti fa venire la voglia di ordinarne ancora”.

Attraversando la strada, lontana dal traffico, c'è "La stiva" dove Gloria, con alle spalle una famiglia da sempre nel mondo della ristorazione, porta in tavola un originalissimo "wrap", fatto con seppie e nero di seppia e farcito con patate e pesce. Ad accompagnarlo uno spritz rosa, fresco e frizzantino che con il suo colore delicato incanta la giuria.

“È una proposta studiata proprio per questa edizione del concorso, ma sicuramente lo metteremo nel menu”, specifica Gloria.

Si attraversa il mercato del pesce e ci si sposta “Al Barinto”, piccolo locale dove una emozionatissima Dania presenta un tortino apparentemente semplice ma che si rivela un'esplosione di sapore.

“Con merluzzo marinato con limone, sale, pepe e rum”. Per accompagnare il tutto? Un gin al radicchio di Chioggia.

Gran finale per la giornata, tanto gustosa quanto impegnativa al "Do Lire", dove Federico ha portato la tradizione in tavola con il baccalà mantecato, adagiato sopra una fetta di polenta fritta. Un cicchetto che ha, come è giusto che sia in queste competizioni, diviso la giuria, tra coloro che hanno ritrovato pienamente la semplicità della tradizione e coloro che cercano il tocco personale dello chef.

Si riparte oggi con altri nove locali in gara pronti a stupire una giuria decisamente preparata e curiosa. Il grand finale stasera alle 20 all'Enaip di Chioggia con la serata finale che decreterà il vincitore.