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CAVARZERE

La nuova Tarip divide su costi e gestione

PD e Sinistra Italiana attaccano i numerosi punti ancora non chiari del sistema

La nuova Tarip divide su costi e gestione

CAVARZERE –  Il nuovo piano della raccolta dei rifiuti, approvato nel consiglio comunale del 25 febbraio scorso, continua a far discutere. A sollevare dubbi e perplessità sono i gruppi consiliari del Partito Democratico e di Sinistra Italiana, che contestano l'approvazione del sistema Tarip da parte della maggioranza di centrodestra e denunciano una mancanza di chiarezza sia sulle modalità operative che sui costi per i cittadini. Il nuovo piano, definito dalla giunta Munari come una “rivoluzione epocale” rispetto all’attuale “servizio preistorico”, prevede l'introduzione di una tariffazione puntuale: la bolletta sarà composta da una quota fissa calcolata sulla superficie dell’immobile e dal numero di componenti del nucleo familiare, e da una quota variabile, legata invece alla quantità e frequenza degli svuotamenti del secco non riciclabile. Secondo le opposizioni, però, non sono ancora chiari i dettagli fondamentali per comprendere l’impatto reale del piano sulle tasche dei cittadini.

“Non viene specificato, per esempio, quanti svuotamenti saranno compresi nella tariffa base e quanto costeranno quelli in eccesso” - sottolineano i gruppi attraversi un comunicato congiunto. Ambiguità si riscontrano anche per altri servizi, come la raccolta di ingombranti, Raee e sfalci verdi: “Non è definito con precisione quali parti del servizio saranno gratuite e quali invece prevedranno un costo extra per l’utenza”. aggiungono. Criticità maggiori emergono per quanto riguarda le utenze non domestiche, per le quali, secondo PD e Sinistra Italiana, si rischia un aumento significativo delle tariffe. “È buio completo su questo fronte”, sottolineano i consiglieri, che rimarcano come l’amministrazione non abbia fornito informazioni dettagliate e verificabili.

Il piano prevede l’avvio graduale del nuovo servizio: entro dicembre 2025 il centro cittadino, dal primo gennaio 2026 anche la periferia, e infine, dal 2027, il sistema entrerà a regime con la fatturazione calcolata in base agli svuotamenti effettivamente misurati. Per il centro, la raccolta del secco e dell'umido non sarà più porta a porta, ma avverrà tramite cassonetti stradali da 2400 litri, accessibili con tessera personale e posizionati in 42 isole ecologiche. Nelle zone periferiche, invece, resterà il porta a porta, ma anche qui le nuove modalità – con contenitori dotati di microchip – sollevano dubbi su costi e gestione.

Le opposizioni avevano chiesto di rinviare la conferma del piano e convocare una nuova commissione consiliare per approfondire gli aspetti tecnici ed economici della proposta, ma la richiesta è stata respinta dalla maggioranza. “Il sindaco – affermano – invita a non credere a chi parla di aumenti, parlando di fake news, ma sarà il tempo a dire chi aveva ragione. Ricordiamo che Veritas investirà su questo nuovo metodo di raccolta rifiuti circa 900mila euro, cifra che i cittadini pagheranno in fattura dal 2027”.


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