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IL CASO

Servizi sociali, una scelta cruciale

La nuova Legge Regionale obbliga le amministrazioni locali a scegliere

Servizi sociali, una scelta cruciale

CONA – Il futuro dei servizi sociali nell’area dei Comuni di Cona, Cavarzere e Chioggia è in bilico, e la recente Legge Regionale 9 del 4 aprile 2024 costringe le amministrazioni locali a una scelta che avrà effetti profondi sul modello di welfare locale. A intervenire sul tema sono Cona Partecipazione Civica e il Partito Democratico, che denunciano l’immobilismo dei Comuni coinvolti e chiedono una scelta partecipata, trasparente e rispettosa del legame con il territorio. La norma regionale impone infatti di adottare una forma stabile per la gestione associata dei servizi sociali.

Due le opzioni indicate: da un lato la costituzione di un consorzio tra Comuni, che secondo le due forze politiche garantirebbe la continuità del controllo politico e amministrativo da parte degli enti locali e una maggiore coerenza con le esigenze del territorio. Dall’altro, la creazione di un’azienda speciale, guidata da un direttore o da un consiglio di amministrazione, senza il diretto coinvolgimento degli organi comunali. Secondo Partecipazione Civica, la scelta del modello organizzativo non può essere rimandata ulteriormente, né imposta dall’alto, come potrebbe accadere in assenza di una decisione consapevole e condivisa.

La forza civica sottolinea l’urgenza di aprire un confronto pubblico e annuncia l’imminente presentazione di una mozione al sindaco di Cona, chiedendo un dibattito serio che metta al centro i diritti delle persone più fragili, i principi della democrazia e della giustizia sociale, nonché le tutele per i lavoratori oggi impiegati nei servizi sociali. Sulla stessa linea il Pd, che ribadisce la necessità di scegliere una strada che preservi la partecipazione e il coinvolgimento diretto dei Comuni.

Anche il Pd sottolinea come l’attuale stallo decisionale esponga il territorio al rischio di soluzioni imposte, senza confronto né condivisione. L’obiettivo comune è salvaguardare il controllo pubblico e impedire che il governo dei servizi sociali venga allontanato dalla comunità locale. Entrambe le forze politiche sollevano un appello unitario: fermare l’immobilismo, avviare un dialogo con i cittadini e tutelare un sistema di welfare costruito sulla prossimità, la partecipazione e la coesione sociale. La posta in gioco, ricordano, riguarda direttamente i fragili, i loro diritti e le modalità con cui saranno garantiti in futuro.

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