Vedi tutte
CAVARZERE
22.04.2025 - 13:13
CAVARZERE - “Ottanta anni di libertà e di democrazia. La dobbiamo ricordare questa data, celebrarla, rendendo omaggio a tutti coloro che hanno contribuito alla lotta di liberazione contro il nazifascismo”. Queste le parole di Luigina Badiale, nipote di Lina Badiale, al secolo Benilda Sartori, esponente del Pci e della Cgil, considerata un esempio per le donne della sua epoca. E proprio sul fondamentale ruolo del mondo femminile Badiale parla di una storia spesso non raccontata.
“La dobbiamo celebrare questa data, ricordando le donne che, senza clamore, hanno lottato al pari degli uomini, per la nostra libertà. La loro storia, troppo spesso, viene dimenticata, sottovalutata e sminuita - specifica -. Quando pensiamo alla Resistenza, generalmente, le immagini che ci vengono alla mente riguardano maschi combattenti, armati, forti, anche se le donne, non solo hanno partecipato attivamente, ma hanno svolto ruoli fondamentali per il successo della lotta. Donne che hanno dimostrato forza e coraggio straordinari.
Anche in Veneto, come nel resto d’Italia, le donne si resero protagoniste, ma le loro storie sono rimaste a lungo oscurate. Ma queste donne erano coraggiose, in grado di agire autonomamente, rischiando la vita. Nel Polesine furono soprattutto staffette. Un compito delicato e pericoloso. In un territorio dove la presenza dei tedeschi e dei fascisti era forte, ogni movimento poteva essere fatale, poteva mettere a rischio la propria vita e quella dei compagni. Staffette, ma non solo. Si occupavano dei feriti, vestivano i partigiani e procuravano loro armi e cibo, continuando a svolgere le loro funzioni domestiche.
“In donne adriesi e polesane nella Resistenza” Mauro Badiale, a proposito del ruolo di staffetta, scrive: “Staffetta è il sostantivo più usato quando si vuol definire il ruolo delle donne nella lotta di Liberazione. E’ un termine riduttivo non solo di fronte alla varietà di attività svolte, ma soprattutto perché lascia sempre intendere che le donne diedero un aiuto, magari prezioso alla lotta, ma di qualità inferiore, se ne riconosce il valore, ma lo si relega in un piano di inferiority”. A tutte queste donne - conclude Badiale - dobbiamo riconoscere il loro sacrificio. “valorizzando il loro contributo nella costruzione del nostro presente”.
```©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it