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AGRICOLTURA
24.04.2025 - 09:03
Il progetto del ponte anti cuneo salino
Mancano 7,5 milioni di euro per l’opera che si vuole chiedere al ministero Infrastrutture
CHIOGGIA - Cuneo salino: situazione peggiorata negli ultimi anni e lo sbarramento sul Brenta è sempre più necessario. Lo scorso 31 marzo si è tenuto un nuovo incontro tra Comune e Consorzio di Bonifica Adige Euganeo.
L’obiettivo? Trovare i fondi necessari e, attualmente, mancanti, per cominciare la realizzazione dell’opera che permetterebbe di fermare la risalita dell’acqua del mare lungo l’entroterra e, allo stesso tempo, grazie a un ponte carrabile realizzato sopra, di collegare Isola Verde e Ca’ Lino con Sottomarina bypassando la statale Romea.
I dati parlano chiaro e sono drammatici: negli ultimi settant’anni, il fenomeno della risalita del cuneo salino lungo il Brenta è passato da tre chilometri a ben 18.
Questo incremento rappresenta una grave minaccia per il settore agricolo, come evidenziato dal Consorzio di bonifica Adige Euganeo durante l'incontro.
Mancano ancora 7.506.868 euro, che si vorrebbero richiedere al ministero delle Infrastrutture, considerando che la struttura carrabile nella parte superiore potrebbe fungere anche da alternativa alla Romea.
Intanto, il Comune si è offerto di anticipare la somma, sottolineando l’urgenza di avviare i lavori. La risalita del cuneo salino è influenzata da diversi fattori, tra cui la portata dei fiumi, l’intensità delle maree e i periodi di prolungata siccità.
Nei tratti del Brenta e del Bacchiglione, l’acqua salata tende a rimanere costantemente negli alvei durante i periodi di scarsità idrica, rendendo impossibile l’utilizzo per l’irrigazione agricola.
“Negli ultimi decenni, la penetrazione del cuneo salino si è quintuplicata - ha spiegato Fabrizio Bertin, presidente del Consorzio - Se negli anni ’50 l’avanzamento non superava i tre chilometri, durante le crisi idriche del 2003 e del 2022 ha raggiunto tra i 15 e i 18 chilometri dalle foci del Brenta e Bacchiglione. Questo fenomeno evidenzia gli effetti del cambiamento climatico e l’urgenza di interventi efficaci”.
L’area colpita, che si estende su 25-30.000 ettari, coinvolge sei comuni e le ripercussioni incidono direttamente sull’economia e sul tessuto sociale locale. Il progetto per lo sbarramento, concepito nel 2004 dal Consorzio, mira a limitare la risalita del cuneo salino. Inizialmente stimato a 15 milioni di euro, venne successivamente ampliato per includere un ponte che collegasse Chioggia e Isola Verde, come alternativa alla Romea, portando il costo totale a quasi 20 milioni.
Il finanziamento iniziale fu suddiviso tra il ministero dell’Agricoltura e il Consorzio (13.046.595 euro), il Comune di Chioggia (3.479.090), la Regione (2.609.315) e il Provveditorato alle opere pubbliche (800.000). Nonostante l’approvazione definitiva del progetto nel 2014, i lavori subirono lunghi ritardi a causa di ricorsi da parte delle darsene che insistono sull'asse del Brenta. Il via libera definitivo è giunto nel 2021, ma l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia ha portato i costi a lievitare di altri 9.500.000 euro, suddivisi tra il Consorzio (6.476.748 euro), la Regione (1.296.499) e il Comune (1.726.753).
“Oggi mancano all’appello 7.5 milioni di euro, con il Comune come unico ente a impegnare la propria quota - spiega Bertin - Guardiamo al ministero delle Infrastrutture per ottenere i fondi mancanti, considerando che questo progetto non solo protegge il territorio dalla salinizzazione, ma rappresenta anche un’importante alternativa viaria alla Romea, alleggerendo il traffico locale e turistico”.
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