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SOTTOMARINA
06.05.2025 - 13:01
Zaia: “No a violenti e baby gang, difendiamo la serenità delle spiagge e la nostra immagine"
SOTTOMARINA - Zone rosse a Sottomarina anche per la festa della Repubblica e in estate. Per il Prefetto Darco Pellos la sperimentazione durante il periodo di Pasqua e i ponti del 25 aprile e del primo maggio è andata bene, tanto da pensare di riproporla per i futuri periodi segnati in rosso sul calendario dal punto di vista della sicurezza. Piazzale Europa, area da cui partono gli autobus extraurbani che entrano ed escono dalla città verso Padova e Venezia, la sorvegliata speciale assieme ad altre vie del centro di Sottomarina, con probabile estensione fino al lungomare Adriatico.
La conferma delle zone rosse è arrivata nei giorni scorsi durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica e riguarderà anche aree come Mestre e località turistiche come Jesolo. Lontano dalla zona rossa, nella serata tra sabato e domenica, si è però verificata una rissa tra chioggiotti e vicentini con questi ultimi aggrediti da un numero molto più numerosi tanto da essere costretti a fare ricorso alle cure del pronto soccorso dell’ospedale locale. Durante la notte, sempre al triage, è arrivata una ragazzina di 15 anni molto vicina al coma etilico e un ragazzo in evidente alterazione che ha provato a colpire il personale sanitario nell’attesa del proprio turno. La rissa è avvenuta nella zona vicino alla diga di Sottomarina.
“Turisti e residenti di Venezia e delle spiagge hanno il diritto di trascorrere in tranquillità e serenità, di vivere nel miglior modo le vacanze e il periodo estivo. Bene ha fatto il Prefetto di Venezia Darco Pellos a replicare da giugno le zone rosse a Venezia e sulle spiagge del litorale, segnatamente Jesolo e Chioggia - le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia -. Bisogna tenere lontani da turisti e residenti – aggiunge Zaia – malintenzionati di ogni genere, spacciatori, rissosi, borseggiatori, bevitori seriali, gang o baby gang di ogni tipo. Si otterrà così un maggior presidio del territorio e maggiore sicurezza per i frequentatori delle località e per chi ci vive. Non dimentichiamo che ne va anche della nostra immagine turistica complessiva che rischia di ricevere colpi durissimi da eventi di tipo violento o criminoso. E oramai sappiamo come funziona: in poche ore la brutta notizia rimbalza in tutto il mondo via social e mette così a rischio le scelte di vacanza ancora da fare e il lavoro dei nostri bravi operatori di ogni comparto”.
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