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IL CASO/1
07.05.2025 - 23:28
CHIOGGIA – Impianto di Gpl: la richiesta di appello avanzata da Costa Bioenergie è stata nuovamente respinta. La quinta sezione del consiglio di stato ha bocciato il ricorso presentato dalla società, che aveva realizzato il contestato deposito a Val da Rio. Dopo aver perso al Tar nel 2021, l’azienda ha cercato di ottenere un risarcimento nei confronti del ministero dello Sviluppo Economico (ora ministero delle Imprese e del Made in Italy), del ministero delle Infrastrutture e della Cultura, dell’Autorità portuale, dell’Agenzia del demanio e di Aspo.
La sentenza, pubblicata recentemente, ha confermato che l’indennizzo riconosciuto alla società ammonta a 26 milioni e 720.560 euro , pari al 66,8% dei 40 milioni inizialmente richiesti. Il ricorso, come si legge nel documento, non puntava a ottenere la riattivazione del deposito, ma contestava l’impossibilità di esercitare l’attività imprenditoriale. Costa Bioenergie ha anche sollevato questioni di presunta illegittimità costituzionale, ritenute infondate dal Consiglio di Stato. Un elemento chiave della sentenza riguarda il “decreto agosto” del 2020, emanato dal Governo Conte, che vieta l’attivazione di impianti di stoccaggio di Gpl nelle aree riconosciute dall’Unesco come patrimoni dell’umanità, tra cui la laguna di Venezia. Secondo i giudici, questa normativa ha un fine legittimo, volto a proteggere il territorio dagli impatti ambientali delle navi gasiere.
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