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Veneto
16.05.2025 - 15:04
CHIOGGIA - In un anno complicato per l’economia globale, Chioggia si prende la scena in Veneto con una performance solida sul fronte portuale: +3,7% di crescita nelle tonnellate di merci movimentate nel 2024. Il dato, rilevato nel bollettino socio-economico regionale di aprile 2025, conferma la vitalità del porto clodiense, che insieme a Venezia ha saputo interpretare con dinamismo la ripresa del commercio via mare, in un contesto ancora segnato da dazi e incertezze internazionali.
“Il Veneto ha tenuto botta – ha dichiarato il presidente della Regione, Luca Zaia –. I dati parlano chiaro: il nostro tessuto produttivo ha reagito con tenacia e concretezza. E anche Chioggia, con il suo porto, contribuisce in modo determinante al buon andamento della logistica e del sistema economico regionale”.
Ma Chioggia non è un’eccezione isolata. L’intera regione ha chiuso il 2024 con risultati positivi in diversi comparti, a partire dal turismo. “Abbiamo registrato l’anno record per i flussi turistici – ha aggiunto Zaia – con un +3,3% negli arrivi e un +2,2% nelle presenze rispetto al 2023. È un segnale di fiducia, e anche di attrattività rinnovata per il nostro territorio”.
Il Pil veneto è stimato in crescita dello 0,5% nel 2024, con una proiezione di +0,8% per il 2025. Una progressione prudente, ma significativa, considerando che nell’intero Paese il dato si è fermato al +0,7% lo scorso anno. L’occupazione regionale ha toccato quota 2.230.000, con un tasso di disoccupazione sceso al 3%, minimo storico, e una partecipazione al lavoro ben superiore alla media nazionale.
Un altro fronte su cui il Veneto si è distinto è quello sociale: il numero di Neet – i giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano – è sceso del 14%, arrivando a incidere solo per il 9% sulla fascia d’età. “Abbiamo già raggiunto l’obiettivo europeo per il 2030 – ha sottolineato Zaia –. È una notizia straordinaria, che dimostra quanto siano efficaci le politiche messe in campo”.
Tuttavia, non tutto è rose e fiori. I primi mesi del 2025 mostrano una flessione nelle presenze turistiche (-3,8%) dovuta in parte al Carnevale anticipato e un calo dello 0,8% nel numero di imprese registrate, con l’eccezione del settore servizi che resiste. L’inflazione è tornata a crescere leggermente nel primo trimestre del 2025 (+2,2% in Veneto), spinta in particolare dal comparto energetico e dai pacchetti vacanza.
Nonostante ciò, il 2024 si chiude con una nota positiva anche per gli scali aeroportuali veneti, che hanno movimentato 18,3 milioni di passeggeri (+3,1% su base annua), a conferma di una regione che viaggia, accoglie e lavora.
E mentre i porti di Venezia e Chioggia movimentano merci e valore, il Veneto guarda avanti. “La sfida per il 2025 è continuare a crescere – conclude Zaia – ma senza perdere l’equilibrio tra innovazione, coesione sociale e competitività internazionale”.
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