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Veneto
19.05.2025 - 16:46
VENEZIA – Giornata ad alta tensione quella di mercoledì scorso nelle stazioni ferroviarie di Venezia, dove la Polizia di Stato ha messo in atto un’intensa operazione di controllo finalizzata al contrasto dei borseggi e dell’esercizio abusivo del facchinaggio. L’azione, coordinata dalla Polizia Ferroviaria, ha portato all’identificazione di oltre 140 persone tra lo scalo di Venezia Santa Lucia e quello di Mestre, e ha visto l’impiego di agenti in abiti civili impegnati in un monitoraggio serrato delle aree più sensibili.
Il bilancio dell’attività è rilevante: sette giovani donne, tutte cittadine straniere e già note alle forze dell’ordine per reati predatori, sono state fermate mentre si aggiravano con atteggiamento sospetto tra i viaggiatori. Portate negli uffici della Polizia Ferroviaria per l’identificazione e gli accertamenti di rito, sono risultate gravate da numerosi precedenti penali.
Per sei di loro è scattata la denuncia per violazione del Foglio di Via Obbligatorio, un provvedimento che vietava loro il ritorno a Venezia. La settima è stata invece denunciata per l’inosservanza delle prescrizioni legate alla misura di Sorveglianza Speciale con divieto di dimora nel capoluogo lagunare. Nei confronti di una delle sette, la Questura ha emesso un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale: dovrà lasciare l’Italia entro sette giorni.
I controlli hanno inoltre permesso di identificare altri tre soggetti, anch’essi con precedenti per furti e rapine, per i quali è scattato un provvedimento di allontanamento dall’intera area ferroviaria.
Le operazioni rientrano in un più ampio dispositivo di sicurezza predisposto dalla Polizia di Stato per contrastare con decisione i reati che maggiormente colpiscono i viaggiatori, in particolare nelle zone di transito come stazioni e terminal. La presenza di personale in borghese ha consentito di intervenire con prontezza nei confronti di soggetti recidivi, prevenendo potenziali furti e tutelando i cittadini in viaggio.
I procedimenti sono ancora in corso e che, come previsto dalla legge, la colpevolezza delle persone coinvolte dovrà essere accertata con sentenza definitiva.
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