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LA PROTESTA
23.05.2025 - 08:03
Rincari medi tra il 6-7% per i privati, tra 12-13% per le imprese. Gebis e Cisa Camping protestano
CHIOGGIA – Tari insostenibile, gli operatori turistici chiedono un tavolo di confronto. “Aumenti spropositati e percezione di una spesa ingiusta rispetto al servizio ricevuto”, è l’amaro commento dei soci di Gebis e Cisa Camping che martedì sera si sono riuniti in un’assemblea straordinaria per “reagire” ai nuovi aumenti della Tari, votati in Consiglio comunale lunedì. Rincari medi tra il 6-7% per le utenze domestiche, per il 12-13% per le imprese. Rincari che si sommano a quelli degli ultimi anni portando l’aumento totale dal 2022 a oggi a un +40%. Che si traduce per uno stabilimento balneare medio in una bolletta che dai 30.000 euro l’anno diventa di 42.000.
Spiega il presidente di Gebis Chioggia Spiagge, Gianni Boscolo Moretto: “Dietro il comparto balneare ci sono 1.500 famiglie, 5.000 cittadini. È sbagliato pensare che una categoria, o qualche singolo operatore, non paghi per scaricare sulle famiglie il peso di quanto non introitato. È una scorciatoia che usa la politica per sviare l’attenzione dalle proprie responsabilità. Non è una categoria in difficoltà, con questi aumenti tutta la città è in difficoltà. È dal 2003 che chiediamo che la tariffa sia rivista nella sua applicazione, che non troviamo corretta. Oggi si paga con un coefficiente già deciso, andando a ipotizzare la produzione di rifiuti. Noi chiediamo che si paghi sul rifiuto prodotto, andandolo a pesare. Che si passi dalla Tari alla Tarip, cioè la tariffa sui rifiuti calcolata in modo puntuale. Noi abbiamo 100 giorni produttivi in un anno e solo una zona (la B dove insistono gli ombrelloni) nella quale andrebbe calcolata la tariffa. La zona A (battigia) non produce rifiuti, nella zona C (servizi) ci sono servizi accessori. I chioschi e i ristoranti in spiaggia pagano la propria Tari”.
I soci di Gebis e Cisa ricordano che dal 2003 a oggi la Tari di fatto è raddoppiata. Molti stabilimenti e molti campeggi si sono anche rivolti a un soggetto terzo per la raccolta e lo smaltimento, pagando a Veritas solo la quota fissa che comunque è passata dal 45% al 55%.
“Dovremmo fare un ragionamento anche sui costi dello spiaggiato - ricorda la presidente di Cisa camping, Raffaella Boscolo - che al momento ricadono totalmente nella bolletta presentata da Veritas al Comune di Chioggia, pur arrivando da altre realtà. Va detto che contribuiamo alla Tari anche con una parte della tassa di soggiorno, 250mila euro. Noi chiediamo che ci si sieda attorno a un tavolo per trovare una soluzione che vada a contenere aumenti che non sono più sostenibili. La bolletta annuale è lievitata negli ultimi 5 anni da 13 milioni di euro a 19 milioni. Vanno sviscerati tutti i calcoli e cercato un modo per contenere gli aumenti, partendo da come viene calcolata la tariffa. Oggi parliamo degli aumenti della Tari, ma ci sono stati anche altri aumenti, penso ad esempio alla batosta di inizio anno sul Canone unico per la pubblicità e i plateatici. Se si sommano tutte le cose, il peso che ricade sulle imprese diventa soffocante e gli insoluti aumenteranno anziché diminuire per la mancanza di risorse, per non parlare delle molte chiusure nell’ultimo periodo”.
“Sulla Tari la politica tutta ha le proprie responsabilità - ricorda Boscolo Moretto - dal 2003 a oggi hanno governato giunte di colore diverso e il discorso è sempre il medesimo. Chi siede al governo porta al voto gli aumenti, chi siede in opposizione li contesta e magari anni dopo i ruoli si invertono. È tempo di andare a confronto con Comune e Veritas e trovare delle soluzioni: va fatta un’analisi approfondita sul costo del servizio che oggi ha raggiunto importi insostenibili. Anche i controlli sull’abusivismo potrebbero dare risultati, nell’ottica che se tutti pagano, tutti pagano meno".
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