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L’INTERVENTO
23.05.2025 - 07:47
CHIOGGIA - “Le acque del Brenta presentano livelli di batteri fecali ed Escherichia Coli anche tre volte superiori a quanto consentito dalla legge. La Regione ne eviti il peggioramento, coordinando gli enti di controllo degli scarichi”. A chiederlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Erika Baldin che ha depositato una interrogazione alla giunta Veneta per chiedere quali interventi intenda mettere in campo per tentare di migliorare la situazione.
I rilievi critici sono contemporanei allo svolgersi della manifestazione ‘Operazione Fiumi 2025’ nel parco del Brenta a Fontaniva: “Grazie a Legambiente e all’Arpav - continua Baldin - oltre alle autorità di Bacino distrettuale, che hanno dato comunicazione degli esiti relativi a questi monitoraggi, pur preoccupanti. La situazione è nota da anni, grazie alle campagne di Goletta Verde: ma non è mai stato praticato un rimedio definitivo”.
“Non c’è solo tale specifica contaminazione - aggiunge l’esponente del M5S - ma anche quella da sostanze glifosate e Pfas, in vaste parti del territorio attraversato dai fiumi veneti. Ciò fa sì che ogni anno il peggioramento della qualità delle acque superi la già deficitaria situazione dell’anno precedente, e non lo possiamo più permettere”.
Sullo sfondo sta anche la riduzione della portata del Brenta, e la discussione attorno alla ventilata diga del Vanoi: “La conservazione quantitativa e qualitativa del corso d’acqua è fondamentale per gli acquedotti e per i Consorzi di bonifica - conclude Erika Baldin - quindi neanche una goccia può andare dispersa per la mancata vigilanza riguardo l’inquinamento, anche di natura zootecnica”.
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