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IL LUTTO

Addio Aldo, “eri il più grande”

Commozione al funerale della vera anima di Cuore Amico.

Addio Aldo, “eri il più grande”

Aldo Bacci

CHIOGGIA - Una folla commossa ha dato l’ultimo addio, lunedì pomeriggio nella chiesa di Borgo San Giovanni, ad Aldo Bacci, figura storica dell’impegno civico locale e anima instancabile dell’associazione Cuore Amico.

L’intera comunità di Chioggia si è stretta attorno ai familiari e agli amici per onorare la memoria di un uomo che ha fatto della discrezione e della concretezza il suo stile di vita. In prima fila, la moglie, i nipoti, i compagni di tante battaglie civiche e sanitarie.

A portare un segno della riconoscenza del mondo sanitario anche Roberto Valle, primario del reparto di cardiologia dell’ospedale, presente con colleghi e operatori che con Aldo avevano condiviso obiettivi e azioni per il bene collettivo. Particolarmente toccante la presenza dei volontari dell’associazione Cuore Amico, riconoscibili grazie alle pettorine ufficiali che da anni indossano nelle tante iniziative di prevenzione cardiologica sul territorio.

La loro partecipazione, ordinata e silenziosa, ha raccontato più di mille parole l’impatto profondo che Aldo ha avuto nella vita associativa e nell’identità di un gruppo che oggi, anche grazie a lui, è diventato punto di riferimento riconosciuto. Durante l’omelia, il parroco ha ricordato Aldo Bacci sottolineando la capacità di essere vicino agli altri con passo leggero ma fermo, sempre guidato da un senso profondo del bene comune.

Commovente anche il ricordo affidato ai nipoti, che attraverso il sacerdote hanno voluto restituire un ritratto intimo e affettuoso del loro nonno: un uomo generoso, attento, capace di trasmettere valori con l’esempio più che con le parole.

A concludere la cerimonia, l’intervento del professor Giacinto Pesce, che ha portato la voce dell’associazione Cuore Amico. Il suo saluto ha restituito l’immagine di un uomo che non ha mai cercato visibilità, ma che ha saputo lasciare segni concreti nella vita delle persone e delle istituzioni. Il suo impegno è stato descritto come “più grande del suo ruolo”, guidato solo dall’amore per la propria città e da una visione solidale e lungimirante della salute pubblica.

A testimonianza della stima ricevuta anche a livello istituzionale, è stato letto con emozione un messaggio del direttore generale dell’azienda ospedale-università di Padova, Giuseppe Dal Ben, che ha condiviso con Aldo anni di dialogo costruttivo e confronto aperto quando era alla guida dell’Ulss 3 Serenissima.

Un riconoscimento pubblico alla capacità di Aldo di trasformare la passione civile in stimoli efficaci, ascoltati e spesso realizzati. L’applauso finale, lungo e sentito, ha suggellato un momento di commozione autentica. In quel gesto collettivo, tutto il rispetto di una città che ha perso una delle sue voci più limpide.

Aldo Bacci lascia un’eredità fatta di ascolto, azione e responsabilità. Un esempio raro, che continuerà a parlare nei gesti quotidiani di chi crede nella comunità come luogo da costruire, non solo da abitare.

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