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Sbarramento del cuneo salino “non c’è più tempo da perdere”

L’allarme lanciato in un incontro da Consorzio di Bonifica Adige Euganeoe dalle quattro associazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Legacoop

Sbarramento del cuneo salino “non c’è più tempo da perdere”

L’allarme lanciato in un incontro da Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e dalle quattro associazioni agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Legacoop

CHIOGGIA - Sbarramento del cuneo salino sul Brenta: non c'è più tempo da perdere, serve un’azione collettiva per avviare finalmente il cantiere. Il progetto, infatti, è pronto, ma mancano i soldi. La questione è stata affrontata approfonditamente qualche giorno fa durante un incontro organizzato dal Consorzio di Bonifica Adige Euganeo e dalle quattro associazioni venete dell'Agricoltura: Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Legacoop. Per l’amministrazione comunale erano presenti il sindaco Mauro Armelao e l’assessore all’Urbanistica Maria Rosa Boscolo Chio.

“Un evento importante - ha sottolineato l’assessore Chiog - per riaccendere i riflettori su un tema fondamentale per l’agricoltura e la salvaguardia dell’ambiente. Continueremo a fare tutto il necessario per arrivare a bersaglio”.

Ma per realizzare il ponte di sbarramento del cuneo salino servono altri 9,5 milioni di euro. Eppure i finanziamenti, 12 anni fa, c'erano ed erano già stati tutti stanziati. Mancava solo di posare la prima pietra con gran parte dei 20 milioni di euro necessari che erano stati messi dal ministero dell’Agricoltura. Anche il comune di Chioggia aveva contribuito con oltre 3,5 milioni di euro stanziati. Poi tutto si è fermato e il motivo è ben noto: i numerosi ricorsi delle darsene che insistevano sull'asta del Brenta e che vedevano, nella costruzione del ponte - sbarramento del cuneo salino, un grosso rischio per le loro imprese.

Ricorsi che sono stati, nel corso degli anni, tutti respinti dai tribunali. Ma, nel frattempo, in 12 anni la situazione economica mondiale è cambiata e, di conseguenza, anche quella italiana. Quel cantiere che prima costava 20 milioni di euro per dare alla luce il ponte - sbarramento, ora, per l'aumento delle materie prime, costa 9,5 milioni in più. E così l'amministrazione comunale, oltre alla propria quota, ha accantonato altri 1,7 milioni di euro da anticipare per conto del Governo, con l’obiettivo di avviare i lavori. Tutte le autorità presenti all'incontro, in particolare il Commissario straordinario Nazionale per l’emergenza idrica Nicola Dell’Acqua e il direttore Feasr Bonifica e irrigazione Regione Veneto Franco Contarin, hanno convenuto che non c'è più tempo da perdere e che lo sbarramento sul Brenta per bloccare la risalita dell'acqua salata è ormai un'emergenza per il comparto agricolo, per la valenza sociale ed economica del settore, per lo sviluppo turistico eno-gastronomico e per una migliore viabilità in sicurezza per i residenti delle frazioni.

All’incontro hanno partecipato anche 80 persone tra cooperatori, imprenditori e rappresentanti di categoria si sono confrontati su un problema che da quasi 30 anni minaccia il nostro territorio. E’ emersa forte la convinzione che solo un'azione collettiva tra tutte le parti in causa può essere in grado di sbloccare la situazione, ma il tempo scorre inesorabilmente e all’agricoltura, per ora, rimane solo da fare la conta dei danni.

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