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L’EVENTO

San Martino vince il Palio e Rao è il miglior balestriere

Edizione da record

San Martino vince il Palio e Rao è il miglior balestriere

CHIOGGIA - È la contrada di San Martino la vincitrice della trentacinquesima edizione del Palio de La Marciliana, e il suo balestriere Emanuele Rao è stato incoronato come migliore del Palio. Doblete, dunque, per la contrada di San Martino che strappa così il titolo alla contrada di San Michele, che aveva vinto l’anno scorso.

Una edizione da record quella di quest’anno che ha visto arrivare in corso del Popolo migliaia di turisti nei tre giorni in cui il centro storico è ripiombato nel Medioevo grazie ai 500 figuranti vestiti con abiti del 1300. Momento clou del palio, come sempre, è stata la gara delle balestre grandi che sancisce quale delle cinque contrade in cui è diviso il territorio, si aggiudica la vittoria. Uno spettacolo a cui tanti residenti e turisti non hanno voluto mancare, nonostante il forte sole che, alle 18, era ancora padrone di piazza Duomo.

Un corso pieno di gente già dal mattino, con la vita medioevale in città dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 14.30 per tutto il pomeriggio e tutta la sera. L’intera gara delle balestre è stata trasmessa in diretta da Rai3, ogni anno presenti a Chioggia per documentare la grande festa del palio che rievoca la guerra di Chioggia.

Scoperta la contrada vincitrice, come da tradizione, il Doge è entrato in città, liberata dall’assedio genovese. Alla sera i bagordi nelle contrade e i festeggiamenti dei vincitori. “Il Palio de La Marciliana - sottolinea il sindaco Mauro Armelao - è un battito del cuore di questa città. È il respiro del Medioevo che torna tra le calli, tra i volti dipinti di passione, tra i suoni delle balestre e dei tamburi. È una promessa che si rinnova ogni anno, sotto le stelle e tra le pietre antiche di questa incredibile e meravigliosa città. A rendere possibile tutto questo è stato, prima di ogni altro, Sandro Nordio. Uomo di visione e di radici profonde, ha saputo immaginare un ponte tra passato e presente. Senza la sua intuizione la Marciliana non esisterebbe”.

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