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CONA
15.07.2025 - 12:48
CONA – Una vera e propria ondata di ingiunzioni di pagamento sta travolgendo in questi giorni i cittadini del Comune di Cona, molti dei quali si sono visti recapitare raccomandate per multe risalenti al 2021. Nulla di strano, se non fosse che numerosi destinatari affermano di aver già saldato regolarmente quei verbali, in alcuni casi entro i termini di legge, addirittura usufruendo dello sconto previsto per i pagamenti immediati.
A denunciare il caso è il gruppo Cona Partecipazione Civica, che parla apertamente di “ingiunzioni a strascico” inviate senza alcuna verifica preventiva. Il risultato, spiegano, è una serie di richieste maggiorate da spese di notifica, mora e – in alcuni casi – persino minacce di pignoramento, rivolte a cittadini che, secondo i documenti in loro possesso, avevano già fatto il loro dovere. “È inaccettabile – si legge nella nota del gruppo – che il Comune non abbia prima controllato chi aveva effettivamente pagato, scaricando sui cittadini l’onere di dimostrare pagamenti vecchi di anni, spesso senza più ricevute a disposizione. Alcuni residenti raccontano di aver ricevuto la stessa multa per più anni consecutivi, e ogni volta si sono recati presso il comando di polizia locale, ricevendo rassicurazioni che poi si sono rivelate vane”.
E la conferma arriva proprio dai residenti: “Ho ricevuto la stessa multa ogni anno dal 2021 a oggi - commenta un cittadino sotto il post di denuncia sui social del gruppo politico. - Ogni volta vado dai vigili, mostro il pagamento e loro mi dicono 'c'è stato un errore, non si preoccupi'. E puntualmente, l’anno dopo, la stessa multa arriva con mora e pignoramento. Una multa da 24,90 euro pagata subito, ho ricevuto da pagare la somma di 581,25 euro”.
E ancora: “Pagata subito la multa nel 2021 con lo sconto, l’anno scorso siamo andati dai vigili e ci hanno detto che avrebbero risolto. Quest’anno è arrivata di nuovo, quintuplicata, via raccomandata”. Il movimento civico lancia accuse dirette all’amministrazione: “Una gestione approssimativa e dannosa. Inviare queste ingiunzioni senza prima fare una verifica incrociata comporta anche costi evitabili per la collettività, tra notifiche, spedizioni e procedure amministrative che si sarebbero potute risparmiare con un minimo di organizzazione”. Il gruppo chiede controlli preventivi, comunicazioni trasparenti e l’immediata rettifica degli errori emersi.
E aggiunge: “Il recupero crediti è giusto, ma va fatto con responsabilità e rispetto. I cittadini non sono evasori da inseguire, ma persone che meritano attenzione e correttezza.”
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