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Lavoro in Veneto, saldo positivo di 74.700 posti nel primo semestre

Mantovan: "I dati ci dicono che il Veneto è sulla strada giusta, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia”.

Lavoro in Veneto, saldo positivo di 74.700 posti nel primo semestre

VENEZIA - Il mercato del lavoro veneto continua a reggere, ma i segnali di rallentamento invitano alla cautela. È quanto emerge dalla Bussola di luglio, il report periodico di Veneto Lavoro, che certifica nella prima metà del 2025 un saldo occupazionale positivo pari a +74.700 posizioni di lavoro dipendente.

A commentare i dati è l’assessore regionale al Lavoro, Valeria Mantovan, che parla di “tenuta del mercato del lavoro” ma evidenzia anche la necessità di “rafforzare gli investimenti in politiche attive, competenze e formazione”, soprattutto alla luce di un confronto con il triennio precedente che mostra una frenata dell’espansione occupazionale.

Nel solo mese di giugno si è registrata una crescita di 18.000 posti, con un recupero sensibile nel comparto industriale e in alcuni segmenti del terziario. Ma a frenare l’impulso occupazionale restano, da un lato, la difficoltà delle imprese nel reperire personale qualificato, dall’altro l’incertezza del quadro economico generale.

“Siamo consapevoli – aggiunge Mantovan – che la flessione della domanda di lavoro e la stabilità delle cessazioni indicano un atteggiamento di cautela da parte delle imprese. Per questo la Regione continua a puntare con decisione su formazione mirata e aggiornamento professionale, anche attraverso i programmi GOL e i fondi del PNRR”.

A trainare la crescita sono soprattutto i contratti a termine, con +56.000 posizioni nei primi sei mesi dell’anno. Più contenuti ma comunque positivi i numeri del tempo indeterminato (+17.100), in crescita grazie all’aumento delle trasformazioni e a una riduzione delle cessazioni. In lieve rialzo anche l’apprendistato (+2.300), pur con ritmi inferiori rispetto al recente passato.

Nel dettaglio settoriale, l’industria torna a dare segnali positivi (+9.400), in particolare nei comparti metalmeccanico e legno-mobilio, mentre restano in affanno alimentare, tessile e occhialeria. Il terziario cresce ma meno rispetto al 2024, con un saldo di +57.900: pesano le difficoltà nei servizi turistici, nel commercio e nelle pulizie. In controtendenza editoria e cultura, grazie alla spinta delle produzioni cinematografiche.

A livello territoriale, tutte le province registrano saldi positivi ma in rallentamento. In particolare, Venezia mostra un miglioramento del +12% nel mese di giugno, proprio grazie alla vitalità del settore audiovisivo.

“La nostra priorità – conclude Mantovan – è sostenere l’occupazione stabile, l’innovazione nei settori produttivi e una crescita equa che coinvolga tutte le fasce della popolazione. I dati ci dicono che il Veneto è sulla strada giusta, ma non possiamo permetterci di abbassare la guardia”.

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