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VENETO
19.07.2025 - 20:55
Nelle prime ore di sabato 19 luglio, un'atmosfera di mistero è piombata sulla cittadina di Curtarolo, in provincia di Padova. Un gruppo di pescatori, impegnato in una battuta di pesca lungo il fiume Brenta, ha fatto una scoperta agghiacciante: il corpo di un uomo, con il volto rivolto verso l'acqua e uno zainetto a tracolla, incagliato tra i rami nei pressi del santuario della Madonna di Tessara.
L'allarme è stato lanciato immediatamente, portando sul posto i carabinieri della Compagnia di Cittadella e i vigili del fuoco, supportati da un elicottero e da una squadra di sommozzatori. Le operazioni di recupero del corpo non sono state semplici, ma alla fine la salma è stata portata a riva. Un primo esame esterno condotto dal medico legale non ha rilevato segni di violenza, suggerendo che il corpo potrebbe essere rimasto in acqua per un periodo prolungato.
Le autorità stanno lavorando alacremente per ricostruire l'identità del defunto e le circostanze che hanno portato alla sua morte. Al momento, tutte le ipotesi restano aperte: un malore improvviso, un incidente o persino un gesto estremo. Il pubblico ministero di turno è stato informato e ha autorizzato la rimozione del corpo, che è stato trasferito all'istituto di medicina legale dell'ospedale di Cittadella per ulteriori accertamenti.
La notizia del ritrovamento ha rapidamente attirato l'attenzione dei residenti, che si sono radunati nei pressi del luogo del recupero per cercare di capire cosa fosse accaduto. Tra i presenti, anche il sindaco di Curtarolo, Martina Rocchio, e il consigliere regionale Luciano Sandonà, a testimonianza della gravità della situazione. La viabilità lungo via Tessara è stata ripristinata dopo le 12.30, una volta concluse le operazioni.
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