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AMBIENTE

Forte, gli habitat a rischio

Il presidente Boscolo Bibi denuncia danni agli ecosistemi

Forte, gli habitat a rischio

SOTTOMARINA - Il Comitato per il recupero del Forte San Felice lancia l'allarme: “In quali condizioni si trovano gli habitat di interesse comunitario?”. A chiederselo è il presidente Erminio Boscolo Bibi: “Nel decreto di autorizzazione paesaggistica del 2021 emanato dalla Regione che tracciava le linee guida per il recupero dell'area verde del Forte - spiega - veniva indicato, come obiettivo principale, "il ripristino ambientale degli habitat di pregio presenti”. Continuiamo a domandarci se quello che percepiamo come uno stravolgimento dell’area sia coerente con quell’obiettivo.

Uno degli habitat presenti, pur in maniera frammentaria, è l’habitat 2130, detto anche delle dune grigie, con particolare vegetazione erbacea. Una presenza interessante è quella della Cladonia, specie di Lichene che si sviluppa sul terreno come frutto di lunga evoluzione. Qualche anno fa, durante una visita con noi, alcuni esperti naturalisti ne riconobbero il valore per la loro rarità raccomandando, per evitare la loro compromissione, che fosse evitato il calpestio umano (come avviene in un simile lembo presente nell’Oasi di Caroman)”. Ma i dubbi che questo non sia stato fatto sono più di uno secondo il Comitato: Con i lavori di recupero si sarebbe dovuto intervenire in maniera chirurgica - conclude Bibi - Purtroppo abbiamo verificato che nei primi giorni dei lavori ci sono passate sopra le ruote dei pesanti trattori forestali usati per gli abbattimenti quasi indiscriminati, con immaginabili danneggiamenti. Come sono adesso le condizioni della Cladonia? Quanto è stato compromesso? Si potrà recuperare? Noi non ne abbiamo conoscenza”.

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