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VENETO
23.07.2025 - 17:46
VENEZIA - “Una manovra miope e pericolosa, che colpisce il cuore dell’agricoltura italiana e veneta”. Con parole nette il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, si scaglia contro la proposta della Commissione Europea di ridurre da 386 a 302 miliardi di euro i fondi destinati alla Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2028–2034, abbassando la quota agricola dal 30–35% storico a un esiguo 14% del bilancio UE.
Un taglio del 20% che per Zaia rappresenta “un attacco all’agricoltura vera”, fatta – sottolinea – “di imprese solide, di giovani che credono nella terra, di donne che innovano, di famiglie che presidiano il territorio”. Una realtà ben visibile anche nel veneziano e nella zona di Chioggia, dove la vocazione agricola e orticola rappresenta un pilastro economico e culturale.
Secondo il governatore, ex ministro dell’Agricoltura, il Veneto è tra le prime regioni italiane per valore agricolo, con 61.582 aziende attive e 350 prodotti tipici riconosciuti. “Qui l’agricoltura è identità”, incalza, evidenziando come 3.601 imprese siano guidate da under 35, il dato più alto del Nord Italia. “Sono giovani che investono in agriturismi, filiere corte, trasformazione e vendita diretta, sfidando la logica della standardizzazione agricola globale. E con risultati eccellenti: producono in media 4.500 euro per ettaro, il doppio della media europea”.
Zaia mette in guardia anche dal rischio che, con la creazione di un fondo unico per agricoltura e coesione, le risorse finiscano per essere riallocate altrove e sottratte alla trasparenza. “È un modello pensato per un’Europa senz’anima agricola, che favorisce territori senza storia e qualità”, denuncia. “Ma l’Italia è un unicum mondiale per biodiversità e legame col territorio. L’Europa lo deve capire”.
Secondo i dati Coldiretti citati dal governatore, oltre 770 mila aziende agricole italiane potrebbero essere colpite dai tagli. “Sono le stesse aziende – spiega – che ogni giorno producono milioni di tonnellate di pomodori, uva, latte, che presidiano le colline, le pianure e le aree interne. Penalizzarle è una scelta irrazionale”.
Zaia si dice in pieno accordo con Coldiretti, che ha lanciato una mobilitazione nazionale per fermare il piano, definendolo “un disastro annunciato”. “Difendere la Pac significa difendere tutto questo. È una battaglia di civiltà – conclude – e la combatteremo fino in fondo”.
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