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Veneto: ok alla sperimentazione per assumere medici specialisti con titoli esteri non riconosciuti

Lanzarin: "Misura straordinaria per garantire i servizi ai cittadini, utile anche per superare il ricorso ai gettonisti"

Veneto: ok alla sperimentazione per assumere medici specialisti con titoli esteri non riconosciuti

VENEZIA - La Giunta regionale del Veneto ha approvato un provvedimento che autorizza, in via sperimentale e temporanea, l’assunzione di medici specialisti con titolo conseguito all’estero e non ancora riconosciuto in Italia. La misura, prevista dall’articolo 15 del DL 34/2023 (convertito in Legge 56/2023), consente alle Regioni di attivare fino al 2027 percorsi di reclutamento straordinari per far fronte alla grave carenza di personale sanitario, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza e nei pronto soccorso delle Ulss venete.

Il provvedimento è rivolto a professionisti già presenti sul territorio nazionale, titolari di permesso di soggiorno per motivi lavorativi o cittadini italiani. Nei prossimi giorni sarà pubblicato da Azienda Zero un avviso pubblico attraverso cui gli interessati potranno indicare le preferenze per l’assegnazione nelle diverse aziende sanitarie venete.

“Questa iniziativa nasce dalla necessità di assicurare continuità ai servizi di emergenza e pronto soccorso, che sono presidi fondamentali per la salute dei cittadini. È una risposta pragmatica a una situazione di carenza che riguarda l’intero Paese e che si sta aggravando”, spiega l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin.

Il percorso prevede la selezione per titoli e colloquio da parte di una commissione di esperti per la valutazione delle competenze e la conoscenza della lingua italiana. L’assunzione potrà avvenire esclusivamente nel caso in cui risultino esaurite le graduatorie ordinarie per assunzioni a tempo indeterminato e le graduatorie riservate ai medici in formazione specialistica. I contratti avranno durata temporanea, fino al 31 dicembre 2027, salvo ulteriori proroghe previste dalla normativa statale.

“Comprendiamo che il tema sia delicato e siamo consapevoli della complessità normativa legata al riconoscimento dei titoli – aggiunge Lanzarin – ma proprio per questo, nella delibera abbiamo previsto un impegno chiaro: ci attiveremo presso il Governo affinché venga definita a livello nazionale una disciplina specifica che consenta anche a questi professionisti di iscriversi a elenchi speciali presso gli Ordini, garantendo trasparenza, sicurezza e uniformità di sistema”.

Il provvedimento si inserisce inoltre nella strategia regionale per il progressivo superamento del fenomeno dei “gettonisti”, i medici a chiamata che operano in regime libero-professionale esternalizzato. L’obiettivo è favorire forme di collaborazione più stabili e integrate con il sistema pubblico, assicurando maggiore continuità e qualità nell’assistenza, in particolare nei servizi di emergenza-urgenza e nei pronto soccorso delle Ulss venete, dove persiste la grave carenza di personale a seguito della mancata partecipazione ai concorsi indetti da Azienda Zero e il ricorso ai “gettonisti” è stato sino ad ora più rilevante.

La procedura non comporta oneri aggiuntivi per il bilancio regionale e non sostituisce i canali ordinari di assunzione, che restano prioritari.

“Il nostro obiettivo – conclude Lanzarin – è dare una risposta concreta e immediata ai cittadini, senza rinunciare a promuovere, in parallelo, un confronto costruttivo con tutti i soggetti coinvolti per migliorare le regole e affrontare le sfide di lungo periodo legate alla carenza di personale sanitario”.

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