Vedi tutte
IL COMMENTO
02.08.2025 - 13:52
SOTTOMARINA – Pestaggio tra giovani a Sottomarina, interviene il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani: “L’episodio non sia derubricato a una semplice rissa tra giovani”. Parole che arrivano direttamente dal presidente Romano Pesavento: “Quanto successo – commenta – è l’emergere, in piena luce, di un malessere più ampio e strutturale che attraversa la nostra società. Un gruppo di ragazzi, in un contesto di festa e svago, viene improvvisamente aggredito da coetanei con modalità che non appartengono al conflitto spontaneo, ma che rivelano logiche di branco, di escalation brutale, di annullamento dell’altro. È questo il dato che più inquieta: la sproporzione del gesto, la sua gratuità, e il modo in cui la violenza si struttura come rito, come linguaggio, come forma di espressione e affermazione identitaria”.
Pesavento critica anche l’atteggiamento di chi è stato spettatore: “Un comportamento ancor più desolante – spiega – c’era chi avrebbe potuto intervenire, aiutare, anche solo accogliere la richiesta d’aiuto, e ha invece scelto di voltarsi dall’altra parte. In quell’attimo si cristallizza una delle crisi più gravi del nostro tempo: la perdita di responsabilità diffusa, l’incapacità di leggere il bisogno dell’altro come un’urgenza collettiva, la paura o l’indifferenza che neutralizzano la solidarietà. È in quella porta chiusa in faccia che si misura la fragilità del nostro patto sociale”.
Per il coordinamento la scuola deve assumere un ruolo fondamentale dal punto di vista dell’educazione: “Non può sottrarsi al proprio compito fondativo – conclude - I fatti, nella loro drammaticità, ci offrono un’occasione per ripensare il nostro modello educativo e sociale. Non si tratta solo di chiedere giustizia ma di interrogarci su come siamo arrivati a questo punto. Un’aggressione collettiva non nasce nel vuoto: è figlia di omissioni, silenzi, disattenzioni diffuse”.
Il Coordinamento ribadisce che solo una comunità che si riconosce educante, sa farsi carico della fragilità giovanile senza giudicarla e accompagna senza abdicare al proprio ruolo, potrà prevenire ciò che oggi appare inaccettabile. “La violenza si combatte con la presenza, il dialogo e la responsabilità condivisa. Con l’impegno costante a costruire un’idea di società che non lasci nessuno solo di fronte al male.”
```©2024 CHIOGGIA NOTIZIE - P. Iva 01463600294 - Tutti i diritti riservati.
Email: redazione@chioggianotizie.it | Credits: www.colorser.it