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Veneto
05.08.2025 - 16:35
VENEZIA– Nonostante l’arresto del 17 luglio, con addosso ben 177 involucri di hashish e cocaina, infilati in ogni tasca e perfino nella biancheria, non si è arreso. Sabato sera, infatti, lo stesso cittadino marocchino è tornato a piazzale Roma, finendo ancora una volta in manette, bloccato dalle volanti d’acqua della polizia.
L’arresto è stato convalidato lunedì dal giudice per le indagini preliminari, che ha disposto per l’uomo il divieto di dimora nel Comune di Venezia. Una misura cautelare che arriva dopo l’ennesima azione spericolata quanto inutile.
Erano circa mezzanotte quando i poliziotti hanno intercettato il sospetto ai Tre Ponti. Alla vista degli agenti, l’uomo ha avuto un momento di esitazione: scappare, gettare la droga o buttarsi in acqua? Ha scelto di resistere, urlare, agitarsi. Il trambusto ha attirato l’attenzione dei turisti, che hanno iniziato a filmare la scena con i telefoni, trasformando l’arresto in uno spettacolo pubblico.
Nonostante la resistenza, l’uomo è stato immobilizzato. Ha tentato in extremis di liberarsi dei boxer, dove nascondeva una quindicina di dosi di cocaina, ma anche stavolta la droga è rimasta nelle mani della polizia. La notte l’ha trascorsa in questura, come anche quella successiva.
Meno di tre settimane prima, il 17 luglio, era stato fermato sempre a Piazzale Roma. In quell’occasione, si era tradito da solo, innervosendosi all’incrocio di sguardi con gli agenti alle 4 del mattino. Aveva provato a fuggire per le calli, ma i poliziotti – anche atleti per passione – l’avevano rincorso senza mai mollarlo, bloccandolo nei pressi del carcere di Santa Maria Maggiore.
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