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Veneto, nuove Linee Guida per le bonifiche

Procedure semplificate e tempi certi

Veneto, nuove Linee Guida per le bonifiche

VENEZIA - La Regione del Veneto compie un passo importante verso la semplificazione e la standardizzazione delle procedure di bonifica nei siti contaminati non inclusi nei Siti di Interesse Nazionale (SIN). Con l’approvazione delle nuove Linee Guida e della relativa modulistica, il Veneto si pone tra le prime regioni italiane a dotarsi di strumenti operativi chiari per interventi e opere in aree contaminate.

«E’ un risultato concreto in linea con gli obiettivi del PNRR e con l’esigenza di dare tempi certi a cittadini, imprese e amministrazioni», sottolinea l’assessore allo Sviluppo Economico, Roberto Marcato. L’annuncio è stato dato insieme al collega all’Ambiente e Difesa del Suolo, Gianpaolo Bottacin.

Le Linee Guida, basate sull’art. 242-ter del d.Lgs. 152/2006, indicano quali interventi – edilizi, infrastrutturali o su sottoservizi – possano essere realizzati senza preventiva valutazione delle interferenze con le operazioni di bonifica e quali richiedano invece specifici accertamenti. Lo schema segue il modello adottato dal Ministero dell’Ambiente per i SIN, ma è adattato e dettagliato per il territorio veneto, con criteri, procedure e modulistica standardizzata.

«Con questo atto confermiamo la nostra attenzione ai cosiddetti siti ‘orfani’, dove non è possibile individuare un responsabile della bonifica o il soggetto individuato non è in grado di intervenire», spiega Bottacin. «L’impegno si concretizza sia nella semplificazione delle procedure, sia attraverso contributi agli enti locali».

Marcato aggiunge: «Si tratta di uno strumento chiaro e immediatamente applicabile, frutto di un intenso confronto con ARPAV, Città metropolitana di Venezia, Province, Comuni, Unioncamere e Confindustria. La standardizzazione accelera l’istruttoria delle pratiche, riduce incertezze e velocizza gli iter, soprattutto per i progetti legati al PNRR».

Le Linee Guida saranno pubblicate sul BUR e forniranno a enti locali, imprese e professionisti modelli e schemi di comunicazione uniformi, consentendo alle autorità di verificare rapidamente la completezza delle istanze, in linea con il Codice dell’amministrazione digitale.

Bottacin conclude: «Abbiamo costruito, con l’Università di Padova, una metodologia scientifica per definire le priorità di intervento».
«E’ un esempio di buona amministrazione: norme chiare, procedure snelle e collaborazione tra istituzioni per garantire tutela ambientale e sviluppo sostenibile», concludono Marcato e Bottacin.

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