Cordolo, “soluzione errata”

“È ovvio che in quell’incrocio c’era un problema e bisognava intervenire – ha detto l’esponente Dem – ma sicuramente non era il cordolo la soluzione. La cosa migliore che si poteva fare era una rotonda più larga sacrificando i cinque posti auto che sono stati fatti davanti alle abitazioni che insistono in quell’incrocio”.

Per il sindaco Mauro Armelao, la rotonda non era realizzabile: “In quella zona, dal 2011, c’erano dei new jersey provvisori che si spostavano con il vento. Una situazione scandalosa. Dopo 14 anni siamo intervenuti noi e abbiamo rimesso ordine. L’idea della rotonda non è stata abbandonata a caso. Con un raggio di 7 metri non permetteva l’evoluzione di veicoli di servizio, dal doblò ai mezzi di soccorso. Inoltre non consentiva il transito sicuro dei pedoni per l’assenza dei marciapiedi. Con la rotonda sperimentata, inoltre, molti entravano in via Belfiore che è una strada a senso unico e ad uso esclusivo dei residenti. Il nuovo cordolo fisso per separare le corsie di marcia è stato fatto secondo precisi standard tecnici ed è la miglior soluzione che si poteva attuare”.

Non convinto il consigliere del PD: “Ciò che fa l’amministrazione comunale cozza con le abitudini e le necessità dei residenti della zona – conclude Lucio Tiozzo Fasolo – per entrare in via Belfiore provenendo da via Madonna Marina o per entrare in via Zeno da viale Ionio, bisogna fare un vero e proprio giro della morte. Bisognerebbe fare, ogni tanto, qualche commissione per ascoltare anche i pareri di chi, quelle strade, le usa tutti i giorni”.