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DALL’AULA
22.08.2025 - 13:31
CHIOGGIA – Gettoni per i consiglieri comunali: dopo tre anni torna a 66,37 euro lordi a presenza a seduta contro i 35,78 euro imposti nel 2022. Il provvedimento è stato votato giovedì sera in consiglio. Si chiude così una vicenda spinosa che era cominciata con una determina, la 811 del 2022, con cui il precedente segretario comunale Paola Carraro indicava l’importo del gettone proprio a 35,78 euro. In pratica, ogni consigliere, al netto delle tasse, per rimanere ore in consiglio comunale non percepiva più di una decina d’euro netti. Questa imposizione era dovuta all’interpretazione delle tabelle previste dal decreto 112 del 2000 che erano ancora in lire e attribuivano ai consiglieri 70mila lire a seduta. Il Comune di Chioggia ha però chiesto lumi alla Corte dei Conti che ha confermato come, dopo il Decreto legge 118 del 2008, i consigli comunali non potevano più decidere l’importo del gettone, né per un aumento né per una diminuzione. “Per questo motivo – spiega il presidente del consiglio Beniamino Boscolo Capon – l’atto amministrativo del segretario è da considerarsi nullo e, in conclusione, l’ammontare del gettone torna alla sua genesi (maggio 2022) e ad oggi ha un importo di 66,37 euro lordi a seduta. Mi permetto di dire che l’epilogo di questa vicenda riporta dignità al lavoro e alla persona del consigliere comunale e legittimità a quello che prevede la legge, nella sua applicazione. Sugli arretrati non entro nel merito, proprio per la complessità dell’argomento, come non sono mai entrato nel merito sulla questione dell’importo, se non fino ad oggi, dopo aver studiato il caso ed essermi confrontato fino ad avere la certezza che ero nel giusto nel dire che l’importo corretto era quello deliberato l’altro giorno in consiglio”. E proprio gli arretrati sono il caso più spinoso e su cui si dovrà fare chiarezza nelle prossime settimane. Se il provvedimento del segretario è nullo, infatti, è plausibile pensare che i consiglieri, dal 2022, dovevano percepire il gettone non decurtato e, in via del tutto teorica, spetta ora a tutti un rimborso. In tre anni significherebbe un’uscita di centinaia di migliaia di euro.
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