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26.08.2025 - 15:10
VENEZIA - Il Veneto dei record turistici non accetta comportamenti fuori controllo. A parlare è il presidente della Regione Luca Zaia, intervenuto in difesa del decoro e della dignità dei luoghi più iconici della regione, duramente colpiti negli ultimi giorni dal cosiddetto “turismo cafone”.
“Il Veneto è la regione dei record nel turismo, ma non può e non vuole diventare terra fertile per comportamenti irrispettosi – ha affermato Zaia –. Non siamo un luna park in cui ognuno fa quello che vuole senza regole: ogni anno accogliamo 73 milioni di visitatori ed investiamo enormi risorse per rendere l’esperienza di viaggio sicura e di qualità. Tutto questo merita rispetto, perché è un patrimonio culturale, paesaggistico e storico su cui abbiamo investito per offrirlo al mondo”.
Gli episodi che hanno portato il presidente a intervenire riguardano comportamenti incivili in diverse località della regione. A Padova, in Prato della Valle, alcuni turisti si sono messi a prendere il sole in mutande accanto alle statue; a Cortina, nel centro, altri si sono spogliati accanto ai loro camper stendendo i panni sul monumento alle Olimpiadi del 1956; a Jesolo ed Eraclea, bagnanti in tanga o a torso nudo sono stati avvistati per le strade e persino nei negozi; a Vodo di Cadore, il gestore del rifugio Talamini ha segnalato che alcuni avventori hanno lasciato pannolini sporchi nei piatti.
“C’è un limite a tutto – prosegue Zaia –. Accogliamo chi porta rispetto. A chi arriva nelle nostre città d’arte, nei borghi, sulle spiagge e nelle montagne con la voglia di conoscere e apprezzare, diamo il benvenuto. Ma a chi pensa di venire qui per fare i propri comodi, per lasciare caos e degrado, diciamo chiaramente che non sarà tollerato. Il Veneto non è e non sarà mai la terra del turismo selvaggio o cafone”.
Il presidente ha poi sottolineato la sua apertura a strumenti normativi più incisivi: “Sono più che favorevole a provvedimenti come il Daspo per chi viola il decoro dei nostri luoghi di villeggiatura in modo pesante, ripetuto e con palese disprezzo degli operatori e della comunità locale. La nostra Regione continuerà a promuovere un turismo di qualità, fatto di cultura, natura, enogastronomia e tradizioni, non di degrado. Non è chiedere troppo. È semplicemente difendere la dignità di una delle regioni più belle e visitate al mondo”.
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