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DALLE SPIAGGE
28.08.2025 - 17:49
La commissione consiliare chiarisce la questione dei controlli
SOTTOMARINA -Guerra della battigia: Fino a 5 metri dall'acqua deve essere lasciata libera, ma le leggi sono confuse e contraddittorie. Una commissione consiliare chiesta da Pd e Movimento 5 Stelle ha provato a fare chiarezza sulla questione dopo che erano arrivate diverse lamentale da turisti e residenti: due dei principali stabilimenti balneari di Sottomarina infatti, l’Astoria e il Clodia, quest’estate hanno utilizzato i propri bagnini e steward per lasciare libero tutto il tratto di battigia davanti alle proprie concessioni. E una cosa è emersa ben chiara dalla commissione consiliare: non potevano farlo.
Gli steward, infatti, non hanno una divisa, non fanno parte delle forze dell’ordine, possono solo informare i bagnanti nel caso stiano avendo un comportamento poco corretto. E in questo caso chi deve intervenire: la Capitaneria di Porto nei primi 5 metri nel caso il comportamento dei bagnanti crei intralcio al possibile intervento di soccorso in mare per annegamento o altri motivi. Oltre i 5 metri? L’onere spetta alla polizia locale qualora ci siano comportamenti che arrecano disturbo o problemi agli altri bagnanti, ai concessionari, o ai bagnini di salvataggio.
“Anche noi abbiamo avuto segnalazioni su situazioni a dir poco spiacevoli – ha sottolineato l’assessore al demanio turistico Serena De Perini – Non voglio demonizzare il lavoro dello steward ma ha solo uno scopo informativo. Per qualsiasi tipo di intervento, forzatura, serve una divisa. Credo che quest’anno si sia perso il buon senso e credo che siamo passati da una tolleranza di tende, bivacchi, gazebo e grigliate soprattutto a Isola Verde al mandare via anche la mamma che con l’asciugamano guarda la figlia giocare sulla battigia. Credo sia il caso di calmare e placare un po’ gli animi e cercare di trovare una soluzione di buon senso”.
Alla commissione sono intervenuti anche dei cittadini: “Quest’anno è stato tolto al cittadino il diritto alla balneazione – ha detto Fabrizio Boscolo Caporale – e cioè quello di andare in spiaggia un’ora a fare il bagno e sdraiarsi con l’asciugamano ad asciugarsi oltre i 5 metri in cui va lasciato il passaggio libero. Si è cambiata in negativo l’immagine storica e antropologica del nostro litorale”.
I concessionari hanno comunque spiegato che la loro decisione è stata presa per via dei continui bivacchi e della maleducazione che spesso regna sovrana in quella “terra franca” tra la battigia e la cordicella che delimita gli stabilimenti balneari. “Facendo così quest’anno – ha spiegato il coordinatore del team di salvataggio del centro Astoria – non abbiamo quasi mai trovato pezzi di vetri nell’area, molto pericolosi per gli stessi bagnanti, senza contare i tanti casi di maleducazione registrati la scorsa stagione. La normativa on è casa e parla di lasciare libera la battigia fino a un minimo di 5 metri e non solo per i primi 5 metri. Se ci fosse più chiarezza anche noi sapremmo meglio come muoverci. Noi non abbiamo mandato via nessuno con cattive maniere, abbiamo solo avvertito i bagnanti che non era corretto essere in quell’area e che sarebbe stato meglio spostarsi in altre zone.”
“Di fondo – sottolinea la consigliera del Pd Barbara Penzo – emerge un problema strutturale: le norme locali derivano da una legge regionale (L.R. 33/2002), vecchia di oltre vent’anni e ormai inadeguata a fronte dei mutamenti morfologici delle coste e dei nuovi fenomeni ambientali e della trasformazione del turismo sui litorali. Aggiungo però che la legge dello Stato, nella gerarchia delle fonti normative, dovrebbe prevalere a quelle regionali e locali. È bene ricordare che la spiaggia libera, fuori dalle concessioni, appartiene a tutti. Occorre dunque trovare un equilibrio e ristabilire buon senso nell’applicazione dei regolamenti. Per questo abbiamo avanzato alcune proposte: Un tavolo tecnico di studio e valutazione sugli strumenti normativi attuali, per verificare cosa aggiornare, cosa migliorare per evitare interpretazioni e in quale direzione muoversi; un tavolo interforze finalizzato invece al contrasto dell’abusivismo, così da arrivare alla prossima stagione estiva con regole più chiare e interventi condivisi e programmare e pianificare attività formativa rivolta ai giovani bagnini e steward sulle normative vigenti”.
La politica discute, nel frattempo, l’altra sera a Isola Verde, come reso noto dall’associazione Ascot Spiagge, si è tenuto una vera e propria festa in spiaggia con tanto di sedie e tavoli privati. Insomma, la quadra deve essere trovata al più presto.
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