Cerca

L'analisi

Sicurezza nelle località turistiche: aumentano le aggressioni?

Un’analisi sulla sicurezza turistica nella provincia di Venezia tra dati, cause e strategie di prevenzione

Sicurezza anelle località turistiche: aumentano le aggressioni?

CHIOGGIA  -Negli ultimi mesi, la provincia di Venezia è al centro di un dibattito sulla sicurezza turistica. L’eco dell’episodio dell’aggressione di una turista polacca accoltellata a Sottomarina il 2 settembre ha riportato l’attenzione sulla protezione dei visitatori nelle mete balneari venete.

Negli ultimi anni, specie durante l’alta stagione estiva, non sono mancati episodi di violenza e risse nelle località turistiche venete. Nel marzo 2025, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha enfatizzato la necessità di una politica di tolleranza zero contro le violenze giovanili, istituendo zone rosse a Jesolo e Chioggia in occasione delle festività più frequentate, accompagnate da Daspo per contrastare comportamenti pericolosi e bande aggressive. Zaia ha definito inaccettabili situazioni di guerriglia urbana, soprattutto in luoghi di grande richiamo come le spiagge del veneziano

I numeri del 2025 segnalano un crescente disagio legato non solo alla criminalità violenta ma anche alla gestione dell’overtourism. Venezia e le località limitrofe soffrono l’afflusso massiccio di visitatori, creando sfide quotidiane per sicurezza e ordine pubblico. Sono stati intensificati i controlli e le azioni di contrasto: 41 borseggiatori fermati e 9 denunce, a testimonianza dell’impegno delle autorità a tutela di residenti e turisti. 

Le autorità locali, dal Comune di Venezia alla Regione Veneto, procedono con un piano di prevenzione e regolamentazione del turismo. Tra le misure: nuove norme per i gruppi turistici (limite a 25 persone con sanzioni fino a 350 euro) e il potenziamento dei controlli antimafia nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione, tramite protocolli di legalità firmati con la Prefettura. Obiettivo: contrastare infiltrazioni e illegalità e alzare gli standard di sicurezza

Tra le possibili cause dell’aumento degli episodi violenti emergono la pressione del turismo di massa, tensioni sociali latenti (talvolta legate a fragilità psicologiche), e la difficoltà di una presenza capillare delle forze dell’ordine in aree vaste e affollate. L’impiego di videosorveglianza, controlli mirati e presidi negli eventi clou è fondamentale, ma non sufficiente senza una diffusa cultura del rispetto e tolleranza, sostenuta da campagne di sensibilizzazione.

In ottica strategica, le autorità veneziane puntano a non abbassare la guardia, bilanciando accoglienza con controllo e ordine pubblico, per tutelare la reputazione internazionale di Venezia come meta sicura. La collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e comunità locale è cruciale per un turismo sostenibile senza compromessi sulla sicurezza.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400