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veneto
04.09.2025 - 12:48
VENEZIA - “È assurdo che siano proprio i borseggiatori a sentirsi legittimati a denunciare i cittadini che, richiamando l’attenzione e pur rischiando in prima persona, cercano di documentare e segnalare il malaffare. Siamo al capovolgimento della realtà: la vergogna non può essere di chi difende Venezia, bensì dei delinquenti che la sfruttano per rubare e rapinare. Non accetto questo ennesimo gesto di spregio da parte delle bande di pickpocket”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha commentato le notizie secondo cui alcuni borseggiatori avrebbero denunciato cittadini che li riprendevano e segnalavano alle Forze dell’Ordine.
Zaia ha ribadito con forza che non si tratta di giustizialismo, ma di difesa dell’identità, dell’immagine e dell’onorabilità della città: Venezia non può essere raccontata come luogo pericoloso e il Veneto non può tollerare atteggiamenti di impunità ormai cronici. Il Governatore ha ringraziato i cittadini, i gondolieri e i commercianti che documentano le azioni dei borseggiatori tra calli, vaporetti e campi, sottolineando come la loro iniziativa civile sia resa necessaria proprio dalla mancanza di strumenti efficaci per prevenire il crimine.
Secondo Zaia, le Forze dell’Ordine – Polizia, Carabinieri e Polizia Locale – meritano il plauso per il lavoro svolto in una situazione che definisce emergenziale, in cui non si è più davanti alla microcriminalità ma a vere e proprie organizzazioni ben strutturate, capaci di incassare fino a duemila-tremila euro al giorno. Gli arresti e le denunce, molti dei quali riguardano minorenni, evidenziano la complessità del fenomeno e l’insufficienza degli interventi attuali.
Di fronte a questa emergenza, Zaia ha proposto l’adozione di strumenti innovativi e concreti: l’introduzione del braccialetto elettronico per i borseggiatori recidivi, eventualmente abbinato a un Daspo urbano per impedire loro il ritorno in aree sensibili come Piazza San Marco, Piazzale Roma e gli imbarcaderi. Il presidente ha aggiunto che la Regione è disposta a finanziare l’acquisto dei dispositivi, perché la sicurezza dei cittadini e dei turisti viene prima di tutto.
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