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SICUREZZA
13.09.2025 - 02:14
Lo hanno siglato il prefetto Darco Pellos e il sindaco Mauro Armelao. Controlli anche preventivi
CHIOGGIA - Un accordo, promosso dal prefetto di Venezia, Darco Pellos, per rafforzare gli strumenti di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose e criminali nel territorio nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione. Il protocollo d’Intesa per la prevenzione amministrativa antimafia nel settore turistico-alberghiero e della ristorazione è stato sottoscritto anche da Mauro Armelao, sindaco del comune di Chioggia.
“La sottoscrizione del protocollo d’Intesa antimafia – ha dichiarato il sindaco Mauro Armelao – rappresenta una tappa fondamentale per il nostro Comune. E’ un impegno chiaro a favore della trasparenza, della sicurezza e della giustizia sociale. Con questo atto, Chioggia ribadisce la propria volontà di non lasciare spazio a fenomeni di illegalità che potrebbero minacciare la crescita della nostra città. Chioggia non abbasserà mai la guardia nel prevenire qualsiasi fenomeno mafioso o comunque illegale utilizzando tutti i mezzi legittimi a disposizione. Nella nostra città c’è posto solo per la legalità. Un grazie al Prefetto di Venezia per l’impegno che sta mettendo in campo per il territorio”.
L’accordo definisce uno stabile modello di collaborazione per rafforzare l'azione amministrativa di prevenzione e contrasto di eventuali fenomeni di riciclaggio, usura, estorsione e più in generale dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore turistico alberghiero e della ristorazione. Previsto un sistema di controlli sviluppato sulla base dei profili di rischio rilevati.
Per realizzare una “filiera della legalità” nel comparto turistico alberghiero e della ristorazione verranno coinvolti tutti i soggetti pubblici e privati in grado di concorrere all'azione di prevenzione e di contrasto come Cciaa, l’ Agenzia delle entrate, i liberi professionisti, le associazioni di categoria. Viene poi costituito un Osservatorio con il coinvolgimento di tutti i soggetti aderenti al protocollo.
Per il Comune, l’adesione al Protocollo comporta la richiesta della comunicazione antimafia per le attività private che possono essere intraprese su segnalazione certificata di inizio attività.
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