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L’EVENTO
13.09.2025 - 15:22
La città di Cavarzere ha vissuto, venerdì sera, una giornata storica ed emozionante destinata a rimanere scolpita nella memoria collettiva. Nel corso di una solenne seduta del consiglio comunale, ospitata al teatro Tullio Serafin, è stata consegnata alla comunità la medaglia d’oro al merito civile, prestigioso riconoscimento concesso con decreto del presidente della Repubblica il 30 aprile scorso. A dare avvio alla seduta è stata la presidente del consiglio comunale Roberta Fava, visibilmente emozionata per la solennità del momento: “Questo è un giorno che resterà nella storia della nostra città. Una pagina che scriviamo insieme, ricordando chi ha pagato con la vita il prezzo della libertà”. La conduzione dei lavori e la presentazione dei contributi video sono stati affidati alla professoressa Nicla Sguotti, che ha ricordato come “Cavarzere, il 27 aprile 1945, fu liberata ma anche rasa al suolo: 680 abitazioni e 18 edifici pubblici distrutti, 74 morti. Da quelle macerie i cavarzerani seppero ripartire, ricostruendo non solo la città ma la propria identità e l’anima di una comunità che aveva scelto la libertà”.
Il sindaco Pierfrancesco Munari, promotore della richiesta formale avviata nel marzo 2024, ha espresso con commozione la soddisfazione per un traguardo atteso da decenni: “Questa medaglia appartiene a tutti noi e ai nostri avi. E’ un tributo alla sofferenza, ma anche alla forza di rialzarsi e ricostruire. Oggi si chiude un cerchio della storia: celebriamo la memoria guardando al futuro di pace e solidarietà”. Il prefetto di Venezia, Darco Pellos, ha voluto sottolineare il valore universale della giornata prendendo in prestito le parole di papa Pio XII: “Con la pace tutto è possibile, con la guerra tutto è perduto”. L’assessore regionale Francesco Calzavara, portando i saluti del presidente Luca Zaia, ha rimarcato: “Cavarzere ha saputo risorgere dalle sue macerie, e oggi questo riconoscimento onora non solo la città ma l’intero Veneto”. Il sottosegretario di Stato Adnrea Ostellari ha aggiunto: “Questa cerimonia ci ricorda due temi fondamentali. La riconoscenza per chi ha sofferto e il messaggio che dobbiamo trasmettere ai giovani. In un tempo segnato dall’individualismo, iniziative come questa ci richiamano al bisogno di comunità”.
Messaggi di vicinanza sono arrivati anche dal presidente della Camera Lorenzo Fontana, dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dall’ambasciatore Claudio Bisognero, figlio del generale Riccardo: “Per la mia famiglia questo è un riconoscimento che ha un valore storico e affettivo. Mio padre si è adoperato a lungo per il conferimento della medaglia a Cavarzere. Oggi il risultato è finalmente arrivato”. Tra gli interventi, il consigliere Andrea Fumana (Sinistra Italiana) ha ricordato: “Essere qui oggi è un sogno che si realizza. Non dobbiamo mai dimenticare il sacrificio dei nostri concittadini per la liberazione del Paese”. Il consigliere Paolo Fontolan (Partito democratico) ha sottolineato: “Ogni famiglia pianse un parente o un amico tra i 74 morti. Questo riconoscimento è tributo alla forza d’animo e al coraggio dei cavarzerani. Non riguarda solo il passato, ma ci richiama al valore della pace di fronte ai conflitti attuali”.
L’assessore Ilaria Turatti ha osservato: “Questa medaglia non è solo un riconoscimento formale, ma un tributo a chi ha costruito libertà e democrazia. E’ un invito a rinnovare i valori di solidarietà e impegno democratico, soprattutto per i giovani”. Le parole conclusive del sindaco Munari hanno racchiuso lo spirito dell’evento: “Oggi si chiude un percorso storico che ha visto la nostra comunità soffrire, ma anche scegliere di restare, ricostruire e sperare. Questa medaglia è una pagina luminosa della storia nazionale e appartiene a tutti i cavarzerani, unendo passato, presente e futuro”.
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