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Venezia

Coltivava marijuana per le cure della compagna: arrestato

Tre piante in casa, una sul balcone e 600 grammi sequestrati: libertà con obbligo di firma per un operaio

Coltivava marijuana per le cure della compagna: arrestato

VENEZIA - Un operaio quarantenne di Meolo è stato arrestato dopo che i Carabinieri hanno rinvenuto nella sua abitazione una piccola serra domestica con tre piante di marijuana e una quarta collocata sul balcone. L’intervento è scattato a seguito di una segnalazione di un vicino, insospettito dal forte odore proveniente dall’appartamento. Durante la perquisizione sono stati sequestrati anche un sacchetto con circa 600 grammi di marijuana e altri involucri che, secondo gli investigatori, avrebbero indicato la possibile finalità di spaccio. L’uomo è stato quindi accusato di detenzione di sostanze stupefacenti con ipotesi di cessione a terzi.

Comparso davanti alla gip di Venezia, l’operaio ha spiegato che la coltivazione era nata da difficoltà economiche, con l’intenzione di raccogliere fondi per sostenere le cure della compagna malata di tumore, deceduta ad agosto. Ha negato di aver mai concretizzato l’attività di spaccio, sostenendo di aver lasciato le piante in casa dopo la morte della donna. La Procura ha richiesto gli arresti domiciliari, mentre la difesa ha sottolineato l’incensuratezza dell’indagato e l’assenza di pericolosità sociale, chiedendo la remissione in libertà. La giudice ha convalidato l’arresto, applicando però la misura meno afflittiva: l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

La situazione presenta tuttavia problemi pratici: l’uomo lavora fuori provincia e rischia di non poter rispettare gli orari della caserma, che chiude alle 18.30. L’avvocato ha annunciato la volontà di chiedere un adeguamento delle modalità di firma. Nel frattempo le indagini proseguono: la sostanza sequestrata sarà analizzata e, una volta conclusi gli accertamenti, non si esclude che il quarantenne possa chiedere il patteggiamento per ottenere una pena contenuta.

La valutazione del materiale rinvenuto sarà decisiva: per gli inquirenti, la quantità e le modalità di custodia indicano una destinazione allo spaccio; per la difesa, invece, si tratterebbe di un progetto incompiuto, legato a necessità personali.

Il caso si inserisce in un quadro più ampio che riguarda il Veneziano, dove negli ultimi mesi sono emerse diverse coltivazioni domestiche. A Marcon, un cinquantenne è stato arrestato con 17 piante per un chilo complessivo di marijuana, a Sottomarina la Guardia di Finanza ha intercettato un’altra piantagione, mentre a San Donà in primavera è stata scoperta una vera e propria serra con centinaia di esemplari. Episodi che confermano l’attenzione investigativasulle micro-coltivazioni e sulla sottile linea che separa l’uso personale dall’attività di spaccio. La risposta giudiziaria si sta orientando verso misure calibrate caso per caso, considerando quantità, organizzazione e contesto sociale degli indagati.

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