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Venezia

“Di spalle a questo mondo” vince il Premio Campiello 2025

La Fenice applaude Wanda Marasco che vince ottenendo 86 voti su 282

campiello 2025, la fenice applaude wanda marasco: quando la follia diventa un terzo sguardo

Un finale in crescendo e un verdetto deciso per pochi voti hanno segnato la sessantatreesima edizione del Premio Campiello al Gran Teatro La Fenice di Venezia. A trionfare è stata Wanda Marasco con il romanzo Di spalle a questo mondo (Neri Pozza), che con 86 preferenze su 282 votanti ha superato di poco il concorrente più diretto, Fabio Stassi.

La scrittrice napoletana, 72 anni, ha conquistato i lettori raccontando la vicenda del medico ottocentesco Ferdinando Palasciano e della moglie russa Olga de Vavilov, un intreccio di dedizione, smarrimento e rinascita. Al centro del romanzo vi è la follia come lente rivelatrice, cifra distintiva della sua poetica.

Il margine è stato ristrettissimo: Stassi con Bebelplatz (Sellerio) si è fermato a 83 voti, seguito da Monica Pareschi con Inverness (Polidoro, 58), Alberto Prunetti con Troncamacchioni (Feltrinelli, 36) e Marco Belpoliti con Nord Nord(Einaudi, 19). Hanno espresso il proprio voto 282 dei Trecento Lettori anonimi, al termine di un percorso che vede la Giuria dei Letterati selezionare la cinquina finalista e i lettori determinare il vincitore.

La cerimonia, condotta da Giorgia Cardinaletti, ha intrecciato letteratura e spettacolo. In apertura, un omaggio a Stefano Benni, scomparso pochi giorni prima, accolto con commozione dal pubblico. A dare ritmo alla serata anche la musica di Luca Barbarossa e della sua Social Band. In sala, oltre mille invitati e numerose autorità, tra cui Luca Zaia, Roberto Ciambetti e Luigi Brugnaro.

Il Premio Campiello, nato nel 1962 da un’idea di Confindustria Veneto, è promosso dalla Fondazione Il Campiello e rappresenta un punto di incontro tra impresa e cultura. Alla sua prima edizione come presidente della Fondazione e di Confindustria Veneto, Raffaele Boscaini ha sottolineato il valore identitario del premio, definendolo un “dono prezioso al Paese” e un motore culturale ed economico parte integrante del made in Italy.

La vittoria di Marasco è anche un riconoscimento per Neri Pozza, la casa editrice vicentina del Gruppo Athesis, già protagonista con lo Strega 2021 di Emanuele Trevi e lo Strega Europeo 2024 di Neige Sinno. Una conferma della linea editoriale attenta a scritture capaci di unire tensione narrativa e profondità formale.

La cinquina di quest’anno, pur diversificata per ambienti e stili, ha trovato coesione nella forza dei personaggi e in un realismo a tratti epico. Premiare Marasco significa valorizzare un’opera che guarda al passato per dialogare con il presente, capace di attraversare la durezza del reale senza rinunciare alla dimensione del sogno.

La serata alla Fenice si è chiusa con un applauso prolungato, segno che la narrativa, quando osa e sceglie percorsi meno convenzionali, trova ancora lettori pronti a seguirla.

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