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IL CASO

Cam: “Ora si punti al polo ittico”

I sindacati: “Gestione aziendale inefficace. I datori di lavoro si assumano piena responsabilità”

Cam: “Ora si punti al polo ittico”

La Cam ha chiesto la liquidazione

La chiusura colpisce l’intera filiera della pesca, settore centrale del territorio con agricoltura e turismo

CHIOGGIA - “I datori di Lavoro di Cam e Cam Evolution si prendano le loro responsabilità e ora si punti al rilancio del polo ittico”. I sindacati Fai Cisl Venezia e Cisl Venezia tornano sulla crisi dell’azienda ittica che sta mettendo in seria difficoltà diverse famiglie chioggiotte, rimaste mesi senza stipendi. “Siamo molto amareggiati per la vicenda Cam e Cam Evolution di Chioggia, due aziende storiche che rappresentano un patrimonio per la città – sottolinea Pierpaolo Piva, segretario generale della Fai Cisl Venezia - La chiusura colpisce l’intera filiera della pesca, settore centrali del territorio assieme all’agricoltura e il turismo. È inaccettabile che per tre mesi i lavoratori non siano stati pagati: oggi ci sono 50 lavoratori, ovvero 50 famiglie, che sono rimaste a casa. Non so se la cassa integrazione potesse risolvere il problema, ma avrebbe dato ossigeno ai dipendenti e alla stessa azienda”.

Un duro colpo per i dipendenti, anche perché, all’orizzonte, non si parla di continuità aziendale. Senza parlare dell’assenza di stipendio dell’ultimo periodo. "E infatti, – prosegue Piva – va fatto loro un plauso per la dignità dimostrata in queste settimane: ci auguriamo che trovino una collocazione in prima possibile. La crisi di Cam e Cam Evolution non è stata causata da progetti futuri legati all’isola dei Saloni ma, prima di tutto, dalla gestione aziendale e poi dai cambiamenti climatici, che hanno portato a un calo del prodotto. Ciò non toglie che i datori di lavoro si debbano prendere tutte le responsabilità della crisi: forse con una conduzione più oculata, non saremmo arrivati a questo punto”. E qui al torna al centro lo sviluppo industriale del Veneziano, come sottolinea il segretario generale della Cisl Venezia, Michele Zanocco.

È inammissibile – dice Zanocco – che due aziende così importanti di una filiera strategica per Chioggia, come la pesca, possano chiudere per l’incapacità imprenditoriale di prevedere le situazioni. Per noi resta fondamentale rimettere al centro lo sviluppo di quel territorio, perché la chiusura di realtà come queste, può portare a un calo di altri volumi industriali tra Chioggia e Sottomarina, già colpite da altre crisi. Invece pensiamo che il polo della pesca non solo vada salvaguardato ma sia rilanciato, tenendo sul territorio le imprese. Chiediamo che il tavolo di crisi possa mettere al centro il rilancio industriale nel clodiense di un’azienda che possa sostituirsi a Cam e Cam Evolution nello sviluppo del prodotto ittico”.

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