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PESCA

E ora sono granchi amari!

I crostacei che attanagliano il settore intaccati da un parassita

"E ora sono granchi amari!

SOTTOMARINA - Granchi blu sui litorali dei lidi ferraresi: pizzicate ai turisti, ma a Sottomarina nessun caso e nessun allarme. In questi ultimi giorni il crostaceo alieno ha raggiunto le spiagge dove c’è una maggiore concentrazione di pesci e sta creando più di qualche problema in Emilia Romagna, fortunatamente a stagione balneare praticamente finita.

A Sottomarina, fortunatamente, neanche nei primi giorni di settembre, si sono verificati casi di questo tipo. Tranne qualche sporadico avvistamento, il granchio blu è rimasto lontano dalle spiagge per la gioia di residenti e turisti. Resta comunque il grosso problema dovuto all’altissima diffusione del granchio blu, con le femmine in grado di depositare milioni di uova. Catturarlo sembra ormai diventano anche poco conveniente economicamente anche per via di un imprevisto che lo potrebbe fare diventare poco appetibile in cucina.

In questo periodo, infatti, il granchio ospita un parassita del genere Hematodinium che causa la Bitter crab disease (Bcd), nota anche come “malattia del granchio amaro”. La carne gravemente parassitata, una volta cucinata, può assumere un retrogusto amaro, che può comprometterne l’appetibilità per il consumatore.

Hematodinium non è trasmissibile e non causa infezione e malattia all’uomo, ma il consumo di granchio blu crudo o poco cotto può comportare altri potenziali rischi per la salute, come gastroenteriti acute. Pertanto è consigliabile consumare il granchio blu dopo un’adeguata cottura.

Il parassita è sotto studio e sono stati analizzati 225 esemplari e provenienti da 7 siti lagunariGrado; Marano Lagunare; Caorle; Chioggia; Sacca di Scardovari; Goro e Marina di Ravenna

I campionamenti sono stati realizzati con la collaborazione dei mercati ittici locali e delle cooperative operanti nelle diverse aree di studio. I risultati preliminari hanno confermato la presenza di Hematodinium nei granchi blu raccolti evidenziando una significativa variabilità nei tassi di infezione nelle diverse aree di transizione studiate.

In Veneto quasi 3 esemplari su 10 ha il parassita, in Emilia Romagna si arriva addirittura al 97% di contagio. Una situazione che rischia di influenzare il valore commerciale dei granchi.

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