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veneto
17.09.2025 - 16:47
VENEZIA – Sarà una giornata complessa quella di lunedì 22 settembre, quando i sindacati di base hanno proclamato uno sciopero generale di 24 ore che coinvolgerà trasporto pubblico locale, ferrovie, logistica, portuali, scuole e università. A incrociare le braccia saranno i lavoratori aderenti a Usb, Cub e Sgb, con l’obiettivo dichiarato di esprimere solidarietà alla popolazione palestinese, sotto attacco dell’esercito israeliano che in queste ore punta a occupare la città di Gaza.
La protesta veneziana avrà un duplice volto. Da un lato, lo stop dei servizi Actv – navigazione, autobus, tram, parcheggi, people mover e rete di vendita – con possibili gravi disagi per i pendolari e per chi si muove in città. Dall’altro, la mobilitazione dei centri sociali del Nordest e di Adl Cobas, che nella stessa giornata hanno annunciato un’azione al porto di Venezia, con l’intenzione di bloccarne le attività.
Secondo quanto comunicato da Avm/Actv, nella navigazione saranno garantiti i collegamenti minimi e alcune corse di nave traghetto (linea 17) in fasce orarie e riservate ai soli possessori di tessera. Per quanto riguarda bus e tram, verranno assicurate esclusivamente le corse in partenza dai capolinea dalle 6 alle 8.59 e dalle 16.30 alle 19.29. Restano quindi a rischio le corse di rientro dalle scuole a fine lezione. L’azienda precisa che eventuali servizi aggiuntivi potranno essere predisposti in base all’effettiva adesione del personale allo sciopero.
Difficoltà in vista anche per la raccolta dei rifiuti. Veritas ha avvisato che i servizi di igiene urbana, compresa la differenziata, potrebbero non essere garantiti. Saranno comunque assicurate le prestazioni minime stabilite dalla legge, come quelle in ospedali e grandi comunità.
I sindacati spiegano che la protesta nasce dalla «assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal governo di Israele», ribadendo un messaggio di «sostegno incondizionato alla missione della Global Sumud Flotilla». Allo stesso tempo, la mobilitazione intende puntare i riflettori su questioni interne: «sfruttamento e morti sul lavoro, precarietà e mancato adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori del settore pubblico e privato».
Il calendario delle mobilitazioni non si ferma a lunedì. Venerdì 19 settembre la Cgil ha infatti indetto uno sciopero di 4 ore, limitato al settore privato, per protestare «contro la brutale invasione della Striscia di Gaza». «Continuiamo a chiedere che si fermi la barbarie – ha dichiarato il segretario veneziano Daniele Giordano – e chiediamo alle istituzioni di prendere una posizione netta».
Il sindacato di Corso d’Italia sarà in piazza anche il giorno successivo: sabato 20 settembre a Mestre è prevista una manifestazione pubblica, organizzata insieme a movimenti e associazioni, con lo stesso obiettivo di chiedere la fine del conflitto.
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