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Laguna di Venezia, accordo quinquennale per il monitoraggio delle acque e la tutela dell’ecosistema

L'assessore Marcato: "non è solo un dovere istituzionale, ma un atto di responsabilità”

Laguna di Venezia, accordo quinquennale per il monitoraggio delle acque e la tutela dell’ecosistema

Foto DeLuca G

VENEZIA . La Laguna di Venezia diventa protagonista di un nuovo impegno strutturale e scientifico: Regione del Veneto, Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, Autorità per la Laguna di Venezia – Nuovo Magistrato alle Acque e Arpav hanno siglato un Accordo di Programma quinquennale per il monitoraggio delle acque e degli inquinanti, rafforzando così la tutela di uno degli ecosistemi più fragili e preziosi d’Europa.

“La Laguna non è solo un’area naturale caratterizzata da un delicato equilibrio con le attività umane, ma un equilibrio vivente, una lente attraverso cui leggere lo stato di salute del nostro intero territorio. Salvaguardarla significa garantire sostenibilità e sicurezza alle comunità locali; non è quindi solo un dovere istituzionale, ma un atto di responsabilità”, ha dichiarato l’assessore regionale alla Legge speciale per Venezia, Roberto Marcato.

L’accordo nasce dalla necessità di sistematizzare e rafforzare tutte le attività di monitoraggio ambientale già in corso, con particolare attenzione al cambiamento climatico, alle pressioni antropiche – in particolare nell’area di Porto Marghera – e alle misure di compensazione ambientale introdotte in seguito alla realizzazione del sistema Mose. Tra le azioni previste vi è l’attivazione di intese attuative per singole attività e la convocazione annuale di un Tavolo tecnico interistituzionale coordinato dalla Regione, con l’obiettivo di armonizzare gli interventi, proporre eventuali campagne integrative e garantire la qualità dei dati raccolti.

“Sarà un’intesa strutturale e operativa – ha aggiunto Marcato – che consolida un sistema di monitoraggio ambientale continuo, scientificamente fondato e interistituzionale, per conoscere, valutare e gestire in modo efficiente lo stato ecologico e chimico delle acque lagunari e stimare i carichi inquinanti provenienti dal bacino scolante. La Laguna veneziana è un ecosistema profondamente segnato dall’uomo e oggi dobbiamo usare la scienza e la ricerca per fronteggiare rischi crescenti come l’innalzamento del livello delle acque e la frequenza di eventi estremi”.

Le attività previste avranno ricadute dirette sui territori comunali e sulle comunità locali, migliorando il controllo degli scarichi e delle pressioni ambientali, la tutela della salute pubblica, la promozione del turismo sostenibile e la salvaguardia della biodiversità. Verranno valorizzate le competenze già presenti presso il Provveditorato e l’Autorità per la Laguna, garantendo continuità operativa e presidio costante.

“Parlare di Laguna significa parlare anche di un vasto territorio ad essa afferente, che comprende importanti centri urbani come Chioggia, Cavallino Treporti, Mira, l’area industriale di Marghera, oltre a Venezia e Mestre. È una sfida a costruire un modello virtuoso di cooperazione e conoscenza scientifica al servizio della collettività. Questo Accordo rappresenta anche un modello replicabile in altre aree sensibili d’Italia: la Laguna di Venezia può e deve diventare esempio di resilienza, rigenerazione e buona amministrazione”, ha concluso Marcato.

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